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Zaia: «Se ci sarà un'uscita graduale, i giovani usciranno per primi»

L'emergenza coronavirus non è ancora finita, ma si pensa al dopo. Passata la Pasqua ci sarà un «piano di allentamento» per gli ospedali, ma il presidente assicura: «Non disarmeremo le terapie intensive»

L'aggiornamento quotidiano sulla diffusione del coronavirus in Veneto tenuto dalla Regione è cominciato anche oggi, 7 aprile, con la lettura dei dati e la prima cifra mostrata dal presidente Luca Zaia è 153.353, ovvero il numero di test con i tamponi svolti sui cittadini per individuare i contagiati dal virus. Un numero che nei prossimi giorni crescerà ad una velocità superiore perché entrerà in funzione un nuovo macchinario che da solo riuscirà ad analizzare 9mila tamponi. In questo modo si dovrebbero ridurre i tempi che i cittadini devono attendere dal giorno in cui vengono analizzati al giorno in cui ricevono l'esito dell'esame e quindi sanno se sono positivi o negativi al Covid-19. Tempi di attesa che a volte sono stati lunghi per la carenza di reagenti, ovvero delle sostanze necessarie per analizzare i tampori. «Per questo i macchinari che abbiamo non riescono a lavorare al massimo delle loro capacità, ma adesso speriamo di andare a regime», ha dichiarato Zaia.

Zaia non ha aggiornato i veneti solo sui contagi. Oltre ai numeri, il presidente ha confermato che si sta procedendo verso la creazione, dopo il periodo pasquale, di un «piano di allentamento» degli ospedali. «Non disarmeremo le terapie intensive - ha detto Zaia - Ovviamente le toglieremo dalle sale operatorie, ma le terremo installate. Toglieremo solo il minimo indispensabile per dare funzionalità all'attività ordinaria degli ospedali».
Comunque, anche se si sta pensando ad un dopo emergenza coronavirus per gli ospedali veneti, Zaia ha ribadito che l'emergenza è ancora in atto e non bisogna abbassare la guardia. «E dico che, se ci sarà un'uscita graduale, non si discute che i giovani usciranno per primi - ha aggiunto il presidente del Veneto - I ragazzi meritano comunque un premio. Sono stati eccezionali, ma devono ancora resistere, perché se resistono loro, resiste la comunità. Restare a casa è ancora fondamentale».

Sull'economia, Zaia ha commentato l'ultimo provvedimento del Governo per dare liquidità al mondo delle imprese. «Noi non possiamo essere i parenti poveri dell'Europa, che deve ancora battere un colpo - ha dichiarato il presidente della Regione - Sono favorevole all'aumento di liquidità per le imprese, ma ci vuole una clausola che queste aziende saldino i debiti con fornitori e dipendenti. I finanziamenti devono essere concessi solo agli imprenditori che sono diligenti e rispettosi nei pagamenti».

Ed, interrogato dai giornalisti, Zaia ha anche auspicato che le elezioni regionali, rimandate a causa dell'emergenza coronavirus, si svolgano il prima possibile nel rispetto delle norme sanitarie.

Infine, sulle case di riposo, Zaia ha lasciato che a rispondere fosse l'assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin, la quale ha dichiarato che indicativamente entro la fine di questa settimana saranno svolti i test a tamponi a tutti gli anziani e a tutti i lavoratori delle strutture venete. Inoltre, le Ulss stanno predisponendo le valutazioni di rischio per tutte le strutture e quindi dai prossimi giorni si saprà se ci saranno delle case di riposo con solo anziani infettati da Covid-19, perché è fondamentale per la Regione che anziani contagiati e anziani non contagiati siano tenuti separati. È partita, inoltre, la somministrazione a domicilio di farmaci che attenuano le manifestazioni della malattia e questa somministrazione avviene anche ai malati nelle case di riposo. Resta sempre problematico il reperimento di personale per tamponare le carenze dovute ai contagi tra gli operatori, ma le Ulss si stanno organizzando per sciogliere anche questo nodo.

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