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Vaccino anti-Covid, anche Moderna annuncia riduzione della fornitura

Dopo quello effettuato da Pfizer e quello già previsto da AstraZeneca, un nuovo taglio. Il commissario Arcuri: «Il nostro sconforto aumenta. Ci mancano almeno 300.000 dosi di vaccino»

Abbiamo dovuto affrontate le settimane in cui Pfizer ha ridotto la fornitura del suo vaccino anti-Covid e abbiamo dovuto anche metabolizzare l'annuncio di AstraZeneca, la quale non riuscirà a distribuire tutte le dosi promesse nel tempo stabilito, una volta ricevuto il via libera dagli organismi di controllo. Oggi, 29 gennaio, un'altra doccia fredda, riferita dal commissario italiano per l'emergenza Covid Domenico Arcuri: «Moderna ci ha avvisato che per la settimana dell'8 febbraio, invieranno 132.000 dosi invece delle preventivate 166.000, il 20% in meno. Il nostro sconforto aumenta. Ci mancano almeno 300.000 dosi di vaccino che avremmo dovuto ricevere e non abbiamo ricevuto».

«Per questo abbiamo attivato tutte le tutele possibili per far valere le nostre ragioni - ha aggiunto Arcuri - Vaccineremo gli italiani quando avremo i vaccini, ma i ritardi non dipendono da noi. Pretendiamo che i fornitori rispettino gli impegni sottoscritti. Non si fanno promesse, si deve solo rispettare i contratti e fornire le dosi di vaccino pattuite. L'Italia, il 15 gennaio, era il Paese che aveva somministrato il più alto numero di vaccini, 200mila in più della Germania. A distanza di dieci giorni, la Germania ne ha somministrati 400mila in più».

Oggi dovrebbe essere il giorno in cui l'Ema (l'agenzia europea per i farmaci) accenderà la luce verde al semaforo dei vaccini di AstraZeneca, aggiungendo così una terza freccia all'arco della lotta contro il coronavirus. «In ogni caso, le 16 milioni di dosi assicurate nel primo trimestre all'Italia si sono ridotte prima a 8 milioni e ora a 3,4 milioni», ha però specificato il commissario Arcuri.

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