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Riaperture delle scuole, tante incognite tra mobilità e ricerca di spazi

L'assessore Zanotto ha incontrato i delegati alla mobilità degli istituti superiori. Si lavora ad una sensibilizzazione alla mobilità alternativa, ma il rispetto del distanziamento fisico crea grattacapi

Ieri, 26 agosto, l'assessore alla mobilità del Comune di Verona Luca Zanotto ha incontrato una trentina di mobility manager degli istituti scolastici, ovvero figure delegate dai presidi delle scuole superiori per pianificare gli spostamenti e la mobilità degli alunni. Le pisti ciclabili e lo sviluppo di nuove infrastrutture sono stati i temi del confronto.
«Abbiamo creato con i mobility manager un gruppo di lavoro per un dialogo permanente, finora mai avviato, tra mondo della scuola e amministrazione per lavorare in sinergia, per creare nuove infrastrutture e sviluppare una comunicazione costante ed efficace con le famiglie e con gli studenti così da educarli a forme di mobilità alternativa all’auto per alleggerire il traffico e l’inquinamento - ha detto Zanotto - Per i ragazzi saranno creati strumenti digitali per trovare nuovi percorsi e sistemi premianti. Studi effettuati dimostrano infatti che il 10-15% degli studenti deve fare un tragitto tra casa e scuola di massimo 3 chilometri. Pertanto, con le giuste condizioni, una corretta educazione e le infrastrutture è possibile sostituire l’auto privata o il mezzo pubblico con la bicicletta. A poco più di due settimane dalla ripresa della scuola in un clima di incertezza per mettere in sicurezza i viaggiatori dei mezzi pubblici per il Covid-19, le azioni che stiamo mettendo in atto con le scuole superiori e con Fiab Verona fanno parte di un cambiamento significativo in atto per la mobilità della nostra città».

Un cambiamento quantomai importante in vista della riapertura delle scuole del prossimo 14 settembre. La sicurezza degli spostamenti casa-scuola è infatti uno dei nodi ancora sciogliere, insieme al reperimento degli spazi e del personale necessari al rispetto dei protocolli di sicurezza anti-Covid. Problemi che sono stati affrontati anche ieri in un incontro in prefettura, a Verona, e di cui ha dato conto Laura Perina su L'Arena.
Purtroppo, pare che ancora non ci siano soluzioni praticabili perché su diversi aspetti si attendono ancora decisioni provenienti dal Governo. Il trasporto pubblico, ad esempio, non può reggere se i mezzi non possono circolare a capienza piena. Ma capienza piena significherebbe non rispettare il distanziamento fisico, arrivando così al paradosso degli studenti ammassati sui pullman e poi distanziati nelle aule. Aule che, tra l'altro, ancora non tutti gli istituti veronesi sono in grado di fornire, perché per tenere staccati i banchi serve spazio e non è detto che questo spazio sia trovato in tempo. Ed, infine, c'è il problema del personale che ancora manca e che si sta assumendo con troppa lentezza.

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