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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Il centro vaccini della Fiera chiude con quasi 350mila somministrazioni in 6 mesi

Per la campagna vaccinale a Verona si apre una nuova fase, che punta a delocalizzare il servizio e a raggiungere il maggior numero di cittadini non ancora immunizzati. E la Caserma Duca diventa il principale punto-vaccini in città

Quasi 350mila persone vaccinate in poco più di 6 mesi, 400 volontari della protezione civile distribuiti su oltre 5mila turni, 520 agenti della polizia locale, a cui si aggiungono le centinaia di medici e specializzandi, studenti universitari, personale della fiera, dell'emergenza e delle forze dell'ordine. Questo uno dei bilanci del centro vaccinale aperto in fiera a Verona il 15 febbraio scorso e giunto oggi, 30 agosto, al suo ultimo giorno di attività prima di trasferirsi alla Caserma Duca di Montorio.
I numeri raccontano di come una campagna di vaccinazione di massa sia diventata punto di eccellenza del territorio, con un servizio efficiente che ha saputo rinnovarsi e migliorarsi strada facendo. E questo grazie ad uno straordinario lavoro di squadra tra Comune, Aoui di Verona, Ulss 9 Scaligera, Fiera, protezione civile e associazioni di volontariato, uniti per dotare la città di un centro vaccinale in grado di immunizzare l'intera popolazione.
Da domani l'attività continuerà alla Caserma Duca, ritenuta il sito più idoneo per garantire la continuità di un servizio che in questo modo non viene sospeso nemmeno per un giorno e che mantiene gli stessi standard presenti in fiera, a cominciare dall'ampio parcheggio.

La nuova organizzazione risponde alle esigenze di allestimento della Fiera, i cui padiglioni ospiteranno quattro manifestazioni solo nel mese di settembre. Ma risponde anche all'andamento di una campagna vaccinale che non necessita più di spazi così ampi. Si apre infatti una nuova fase, che punta a delocalizzare il servizio e, soprattutto, a raggiungere il maggior numero di cittadini non ancora immunizzati.
La Caserma Duca diventa il principale punto-vaccini in città, ma non sarà l'unico. Per compensare alla capacità di somministrazioni della fiera, l'Aoui ha individuato come punto vaccinale aggiuntivo l'ex geriatrico dell'ospedale di Borgo Trento. Dai primi di settembre, infatti, le somministrazioni saranno effettuate anche al secondo piano dell'edificio da cui si accede da Via Mameli. E il prossimo step a cui si sta lavorando, sono microprogetti da realizzare all’interno dei reparti ospedalieri e coinvolgendo la medicina del territorio.

Da domani chiude anche il padiglione della fiera riservato ai test diagnostici. Resta attivo il punto drive-in di Via Forte Garofolo, a San Giovanni Lupatoto, aperto tutti i giorni domenica compresa dalle 7 alle 19. Dall'1 settembre torna operativo il punto tamponi all’ospedale di Marzana, mentre dal 2 settembre sarà aperto un nuovo punto tamponi al Centro Camilliano tra Borgo Trento e Ponte Crencano, in un’area dotata di parcheggio e facile da raggiungere.

E sono stati davvero tanti i cittadini che, a vario titolo, hanno risposto all'appello di Comune e istituzioni per contribuire a migliorare sempre di più il servizio fornito in fiera a vantaggio di tutta la comunità. Anzitutto la protezione civile, che sin dal primo giorno si è resa disponibile con i 400 volontari che fanno parte delle 20 associazioni della consulta comunale della protezione civile, a cui si aggiungono associazioni come Tocatì, Straverona, Verona Marathon, Fevoss e le federazioni sportive.

«Questi mesi in Fiera saranno ricordati per la capacità di dare ai cittadini un servizio efficiente - ha detto il sindaco di Verona Federico Sboarina - Insieme abbiamo gestito una campagna vaccinale senza precedenti, avviando da pionieri un servizio che, giorno dopo giorno, è diventato un centro di assoluta eccellenza. Abbiamo fatto numeri incredibili, ciò grazie ad uno straordinario lavoro di squadra e soprattutto grazie all'insostituibile supporti dei tantissimi volontari che hanno risposto all'appello delle istituzioni e che, ancora una volta, dimostrano quanto sia forte il senso di solidarietà dei veronesi. Ora questo spazio torna a servire la Fiera per i prossimi allestimenti, un segnale positivo verso il ritorno alla normalità e a cià che le fiere rappresentano per l'indotto economico del territorio. La campagna vaccinale prosegue invece alla Caserma Duca e negli alltri centri individuati, garantendo già da domani la continuità del servizio. Un'ulteriore sfida vinta».
«Venivamo a cronometrare le diverse fasi per capire come migliorare il servizio - ha ricordato il direttore generale dell'Ulss 9 Pietro Girardi - È stata data una straordinaria risposta sociale alla comunità, che si è sentita sicura e seguita, anche psicologimente. Per tutto il personale coivolto è stata una grandissima prova di professionalità, oltre che un'esperienza umana che ci ha fatto crescere sotto molti punti di vista. Ora l'attenzione si sposta su una campagna di vaccinazione più decentrata e al coinvolgimento dei medici di base».
«Da subito la Fiera ha dato tutto il supporto possibile per far fronte alle emergenze e alle criticità legate alla pandemia - ha dichiarato il vicepresidente della Fiera Matteo Gelmetti - Per noi questo è un momento storico, finalmente i nostri padiglioni tornano ad ospitare le fiere».
«La polizia locale è stata presente con 526 agenti, impegnati sia sulla gestione della viabilità che all'interno del padiglione - ha aggiunto il comandante della polizia locale Luigi Altamura - Siamo contenti di tornare ai servizi legati alle menifestazioni fieristiche, un segnale davvero positivo che ripaga del lavoro fatto in questi mesi».
«I volontari si sono alternati in più di 5mila turni - ha concluso il responsabile della consulta di protezione civile Marco Semprebon - Numeri impressinanti, che confermano il primato europeo dell'Italia in fatto di volontariato, la nostra protezione civile è un punto di vanto che tutti ci invidiano».

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