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Coronavirus, Sboarina: «Ci aspetta un'altra settimana di sacrificio»

Il sindaco di Verona chiede ai suoi cittadini l'impegno nel contenimento del contagio. «È una situazione straordinaria da cui si esce con la serietà dimostrata fin qui»

L'emergenza sanitaria da coronavirus a Verona è cominciata da una settimana. Domenica scorsa, 1 marzo, sono stati ufficializzati i primi quattro casi contagio, diventati poi 52 in tutta la provincia nell'ultimo aggiornamento fornito questa mattina, 7 marzo, dalla Regione Veneto. Il sindaco di Verona Federico Sboarina, a distanza di circa sette giorni, ha voluto tracciare un bilancio di cosa è stato fatto, cosa ha funzionato e cosa devono ancora aspettarsi i cittadini veronesi.
Come è noto, tutta la settimana prossima le lezioni saranno sospese dai nidi alle università, mentre restano in vigore fino al 3 aprile in tutta Italia le restrizioni governative per le manifestazioni.

Domenica scorsa, a Verona, si sono registrati i primi casi di contagio da coronavirus - ha detto Sboarina - A distanza di una settimana merita ricordare tre aspetti salienti che hanno funzionato. È stata al top la nostra sanità, per questo ringrazio medici, infermieri e personale degli ospedali di Verona che stanno lavorando più che a pieno ritmo nell'emergenza. Ha funzionato la costante collaborazione tra istituzioni, che hanno fatto squadra e nessuno è mancato all'appello. È stata una settimana fra le più pesanti nella recente storia cittadina ma la città ha reagito in maniera compatta, gestendo minuto per minuto la situazione. I pochi che hanno cantato fuori dal coro sono voci isolate e stonate. Infine, ha funzionato la serietà dei veronesi, attenti e rispettosi delle regole di comportamento imposte dalla comunità scientifica senza allarmismi e senza fanatismi.
Ci aspetta un'altra settimana in cui dobbiamo impegnarci ancora nel contenimento del contagio. Invito i veronesi a continuare nel sacrifico della libertà di movimento, perché rispettare le misure precauzionali è la migliore garanzia per arginare il contagio. So che comporta abituarsi a "nuova normalità", ma è lo strumento che abbiamo per proteggere le nostre famiglie e la nostra comunità. "Nuova normalità" significa per il Comune occuparsi, oltre che dell'emergenza sanitaria, anche delle altre esigenze. Mi riferisco al ristoro economico per le famiglie delle rette scolastiche e delle spese per le mense, al sostegno ai locali del centro anticipando l'apertura dei plateatici per aumentare i posti mantenendo le distanze di sicurezza e posticipando i pagamenti dovuti al Comune, ma anche alla gratuità dei parcheggi serali e festivi per non gravare sui bilanci personali dei veronesi e permettere qualche svago.
Sono convinto che insieme ce la faremo. È una situazione straordinaria da cui si esce con la serietà dimostrata fin qui.

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