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Soprintendenza boccia la copertura dell'Arena. Ferrari: "Sospiro di sollievo"

Il consigliere comunale di Verona Civica: "Progetto rocambolesco". Bertucco: "Ora ci si occupi dei veri problemi dell'anfiteatro che riguardano la sua manutenzione e la sua valorizzazione a fini turistici"

Con una copertura, l'Arena di Verona perderebbe la sua unicità e verrebbe sempre di più sfruttata come un luogo di spettacoli che potrebbero usurarla. Non sarebbe poi così sicuro che coprendola la si preserverebbe dagli agenti atmosferici. In estrema sintesi, sono queste le motivazioni con cui la Soprintendenza di Verona ha bocciato il progetto di copertura dell'anfiteatro di piazza Bra, un progetto portato avanti durante l'amministrazione Tosi e accantonato dall'amministrazione attuale.

"Possiamo tutti tirare un sospiro di sollievo", ha dichiarato il consigliere comunale di Verona Civica Tommaso Ferrari, uno dei tanti contrari alla copertura dell'Arena. "La stroncatura della Soprintendenza scrive senza deroghe la fine di un capitolo che non doveva essere neppure cominciato - ha proseguito Ferrari - Più che su rocamboleschi progetti, l'attenzione andrebbe focalizzata su altri aspetti. Ad esempio, perché non abbinare al cartellone operistico areniano un festival di musica leggera parallelo che trasformi in palcoscenico altre aree della città, come i nostri forti? Si tratterebbe di integrare l'offerta operistica con altre declinazioni musicali coinvolgendo e riqualificando spazi spesso degradati come quelli della cinta muraria. Insomma, aprire invece che coprire, e diffondere trasformando Verona nella patria estiva della musica".

Sorride anche un altro consigliere comunale, Michele Bertucco di Verona e Sinistra in Comune, che evidenzia come la bocciatura sia arrivata da un organo tecnico, la Soprintendenza, e non politico. Questo "dovrebbe contribuire a mettere la pietra tombale su questa idea bislacca facendo desistere i superstiti della passata amministrazione Tosi dal gridare ancora una volta al complotto politico, come hanno già fatto in occasione della cancellazione del project Arsenale e dei centri commerciali previsti dalla Variante 23".

Dovrebbe essere finalmente chiaro a tutti che, per quanto innovativa possa essere la soluzione ingegneristica applicata - scrive ancora Bertucco - mettere il cappello all'Arena richiederebbe interventi invasivi incompatibili con il compito di preservare il monumento. Dovrebbe inoltre essere assodato che la copertura nulla ha a che fare con il velario di età romana che serviva a riparare dal sole e non dalla pioggia. La decisione promette di mettere la parola fine ad una stagione di bestialità architettoniche e monumentali e costringerà l'amministrazione comunale in carica ad occuparsi dei veri problemi dell'anfiteatro che riguardano la sua manutenzione e la sua valorizzazione a fini turistici. Attendiamo dunque fiduciosi il fiume di soldi che quest'anno, diversamente dal passato, secondo il sindaco Sboarina sgorgherà dalle attività extraliriche. Soldi per convenzione finalizzati a sostenere la manutenzione dell'anfiteatro da una parte, e il bilancio della Fondazione Arena dall’altra.

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