Maxi-contenzioso tra Iaa e lavoratori, sindacati chiedono commissariamento
I vertici dell'ente si sono rivolti al giudice del lavoro per chiedere la restituzione di milioni di euro che sarebbero stati indebitamente corrisposti ai dipendenti negli ultimi 10 anni
«Gravissima situaizone all'Ipab di Verona. L'ente ha dichiarato guerra a centinaia di lavoratori, portandoli in tribunale». In questo modo i sindacati di Verona Fp-Cgil, Cisl-Fp e Csa hanno attirato l'attenzione su di un'iniziativa presa dai vertici dell'Istituto Assistenza Anziani (Iaa) nei confronti di circa 500 dipendenti della casa di riposo e di circa altrettanti ex dipendenti ora pensionati o con il vecchio contratto di lavoro cessato. L'amministrazione dell'istituto ha presentato una domanda di riconvenzionamento, con cui spera di ottenere milioni di euro dai lavoratori sotto forma di restituzione. Secondo l'Iaa, infatti, i dipendenti avrebbero percepito dal 1999 delle progressioni economiche orizzontali indebite. Ed ingiusti sarebbero stati anche i pagamenti ai lavoratori della produttività tra il 2011 e il 2013 (150 euro lordi), delle particolari responsabilità e delle indennità di rischio degli ultimi 10 anni. Inoltre, in questi ultimi due anni, le buste paga erano state già alleggerite con prelievi mensili di altre restituzioni, quelle delle festività infrasettimanali godute sempre negli ultimi 10 anni. «Anziché accertare la legittimità del prelievo in sede giudiziale, l'ente ha proceduto direttamente al prelievo di ingentissime somme dalle buste paga», hanno commentato le organizzazioni sindacali, le quali avevano promosso una serie di ricorsi al giudice del lavoro.
E sempre al giudice del lavoro si è rivolto l'Iaa per chiedere la restituzione di tutte le progressioni economiche erogate dal 1999, in quanto non sarebbero stati definiti i criteri meritocratici e sarebbero di «dubbia legittimità sotto il profilo dei criteri adottati per la loro attribuzione». E sulla stessa falsa riga sarebbero anche le motivazioni alla base della richiesta delle altre restituzioni.
Fp-Cgil, Cisl-Fp e Csa hanno recuperato tutta la documentazione necessaria, a loro avviso, a dimostrare l'inconsistenza della richiesta dell'ente. «Andremo dal giudice a testa alta per difendere i lavoratori da un attacco che è chiaramente rivolto alla precedente gestione». Intanto, per i prossimi giorni sono state indette otto assemblee con i legali, durante le quali verranno dichiarate due giornate consecutive di sciopero. Ed il primo presidio, con tanto di incatenamento, si terrà sabato prossimo, 23 gennaio, alla 11, in Piazza Bra.
«A questo punto l'unica richiesta è il commissariamento dell'ente», concludono i sindacati. Una richiesta condivisa anche dal consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune Michele Bertucco: «L'unico rammarico è che il Comune di Verona non disponga dei poteri per commissariare l'Istituto Assistenza Anziani, che fa capo alla Regione - ha detto Bertucco - È chiaro tuttavia che questa resta l'unica strada per rompere una situazione di conflittualità senza sbocco».
Non parla direttamente di commissariamento il Partito Democratico di Verona, ma chiede al sindaco di Verona di prendere «una posizione fermissima per far cessare una volta per tutte questa conflittualità esasperata». I consiglieri Federico Benini, Elisa La Paglia e Stefano Vallani hanno definito la mossa dei vertici dell'Iaa «un escamotage per scaricare addosso ai dipendenti le criticità e le inefficienze dell'istituto e sviare l'attenzione dai problemi di merito che sono tanti e gravissimi. Che questo accada con il sostegno dell'intero consiglio di amministrazione è cosa ancora più grave. Vivono fuori dal mondo reale».