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Consumo di suolo, Veneto al secondo posto in Italia. «Verona maglia nera»

Gli agricoltori sono preoccupati per la cementificazione e per i progetti di fotovoltaico a terra. Ed il consigliere comunale Bertucco commenta: «Il capoluogo scaligero continua ad andare verso la direzione sbagliata»

Il Veneto è la seconda regione d'Italia per consumo suolo. Con 217.744 ettari sottratti alla campagna nel 2020, la regione viene dopo la Lombardia e prima della Campania. E rispetto al 2019 sono stati consumati 682 ettari di verde in più. È questo il contenuto principale del nuovo rapporto Ispra sul consumo di suolo. Un consumo che preoccupa gli agricoltori veronesi, sia per la cementificazione sia per l'installazione del fotovoltaico a terra. Treviso guida la classifica delle province con più consumo di superficie agricola (41.385 ettari) seguita da Verona (41.199) e Padova (39.914).

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«La legislazione regionale ha rallentato la cementificazione sfrenata - sostiene Daniele Salvagno presidente di Coldiretti Veneto e Verona - ma sul tema dell'insediamento di impianti fotovoltaici a terra è urgente l'approvazione di una legge che blocchi l’assalto alla diligenza dei terreni agricoli individuando le aree e i siti idonei agli impianti come zone marginali, capannoni dismessi, cave in disuso. Gli imprenditori agricoli si candidano ad essere assoluti protagonisti del processo di transizione energetica sviluppando la copertura dei tetti delle loro stalle e utilizzando piccole porzioni dei terreni agricoli di proprietà per realizzare mini impianti agro-voltaici in connessione con l'attività principale agricola con l'obiettivo di ridurre gli ingenti costi energetici che gravano sulle imprese».

La Coldiretti dunque pensa che in qualche modo la Regione abbia aiutato a porre un freno al consumo di suolo, ma di questo non ne è convinto il consigliere regionale del Partito Democratico Andrea Zanoni. «Il consumo di suolo continua a galoppare e dalla Regione non si registra la volontà di invertire la rotta - ha detto Zanoni - La legge sul consumo di suolo è inutile e l'obiettivo dell'azzeramento di questo consumo entro il 2050 non è raggiungibile a causa delle troppe deroghe e del Piano casa e capannoni. Abbiamo migliaia di capannoni abbandonati e intere aree industriali dismesse, perché non si interviene sulla riqualificazione con adeguati incentivi?».

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E Verona è seconda per consumo di suolo non solo come provincia, ma anche nel confronto tra capoluoghi. Nel 2020, in Veneto, il capoluogo che ha tolto più terreno al verde è stata Venezia, con Verona al sue spalle davanti a Padova. Ed il consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune Michele Bertucco ha commentato: «Verona si conferma tra le maglie nere per il consumo di suolo in Veneto, che a sua volta è la seconda regione più cementificata d'Italia dopo la Lombardia. Altro che impegno per il consumo zero di suolo come affermava trionfante qualche anno fa il presidente della Regione Luca Zaia. Il punto politico è dunque presto detto: la legge regionale sul consumo di suolo non funziona, mentre il Comune di Verona è andato nella direzione sbagliata con la Variante 23 e continua a camminare lungo la strada sbagliata con la Variante 29. L’amministrazione deve imprimere un robusto cambiamento rispetto alle politiche urbanistiche finora attuate nel nostro territorio, operando per una riconversione ecologica della nostra città».

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