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Modifica allo statuto di Atf e impegno per la Sp10 del consiglio provinciale

Nell'azienda che gestisce la funivia Malcesine-Monte Baldo cade l'obbligo del rinnovo del cda in caso di rinnovo dei consigli di enti consorziati rappresentanti almeno la metà del totale delle quote di partecipazione

Si è riunito ieri sera, 15 febbraio, in Loggia di Fra' Giocondo ai Palazzi Scaligeri, il consiglio provinciale.

All'ordine del giorno la surroga del consigliere Matteo Pressi, dimessosi nelle scorse settimane, con il primo dei non eletti della lista Centrodestra Verona, Mauro Carradori, assessore del Comune di San Pietro in Cariano.
Sul tema il consigliere Paolo Martari ha chiesto al presidente quali fossero le esigenze che hanno portato, successivamente alle dimissioni, ad assumere a tempo determinato nello staff di presidenza lo stesso Pressi come capo di gabinetto. Il presidente Manuel Scalzotto ha sottolineato la necessità del ruolo assunto dall'ex consigliere soprattutto per poter dare una risposta efficiente e in tempi ragionevoli ai numerosi quesiti posti alla presidenza dagli amministratori dei comuni scaligeri, dalle imprese e da privati cittadini.

Durante la seduta è stata, inoltre, approvata (13 favorevoli e 1 astenuto) la modifica dello statuto di Atf (azienda trasporti funicolari, quella che gestisce la funivia Malcesine-Monte Baldo) che prevedeva che il cda, eletto ogni quattro anni, decadesse comunque a ogni «rinnovo di consigli di enti consorziati rappresentanti almeno la metà del totale delle quote di partecipazione». Una modifica ritenuta necessaria soprattutto alla luce della riforma Delrio che ha ridotto a due anni la durata in carica dei consiglio provinciale, provocando così il rischio di una mancata continuità nella gestione di Atf per un'eccessiva frequenza nel rinnovo del cda.

All'ultimo punto della seduta, la mozione presentata dai consiglieri Pino Caldana e Zeno Falzi per impegnare il presidente e lo stesso consiglio al completamento della variante alla Sp10 nella Val D'Illasi, utilizzando parte dell'avanzo di amministrazione.
Il presidente Scalzotto ha riconosciuto l'importanza dell'opera, ricordando che già la consigliera Ilaria Cervato aveva portato la questione della Sp10 in sede di discussione del bilancio di previsione. Il presidente ha poi precisato che tale impegno andrebbe preso solamente dopo la quantificazione del costo della variante e del reale avanzo di amministrazione dell'ente, che verrà definito con l'approvazione del rendiconto di gestione 2018 prevista in aprile. Lo stesso Scalzotto ha poi ritenuto non corretto impegnare in un progetto di tale portata il nuovo consiglio, le cui elezioni sono in programma a fine marzo.
La seduta è stata sospesa e presidente e consiglieri si sono ritirati per discutere l'argomento. Rientrati in aula hanno firmato e poi votato all'unanimità un emendamento alla mozione che di fatto posticipa la decisione al prossimo consiglio eletto, impegnando al contempo il presidente su più punti. Innanzitutto ad attivare gli uffici provinciali per aggiornare i dati tecnici ed economici dell'opera e a portare i risultati alla prossima seduta consiliare e comunque non oltre la fine di giugno. Inoltre l'emendamento impegna il presidente a rappresentare al nuovo consiglio la raccomandazione espressa dai consiglieri uscenti sulla priorità dell'opera e a tenere in debita considerazione il completamento della variante alla Sp10 nella gestione dell’avanzo di amministrazione.

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