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Congresso Mondiale delle Famiglie: «Da Di Maio parole da querela»

Gli organizzatori replicano al vicepremier che non parteciperà all'evento come il resto del Movimento 5 Stelle, mentre Forza Nuova Verona attacca Nicola Sartor, rettore dell'Università di Verona

La minaccia di querela al vicepremier Luigi di Maio e una scorta di Maalox per il rettore dell'Università di Verona Nicola Sartor. Organizzatori e forze sostenitrici del Congresso Mondiale delle Famiglie si difendono dagli ultimi attacchi indirizzati all'evento in programma a Verona dal 29 al 30 marzo.

Di Maio ha confermato che né lui né i parlamentari del Movimento 5 Stelle parteciperanno all'evento. Ma non è stata tanto questa presa di posizione, quanto alcune parole scritte dal vicepremier sul suo profilo Facebook a far scattare la reazione di Antonio Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vicepresidente del Congresso Mondiale delle Famiglie. «Affermazioni da querela», sono state definite.
Di Maio aveva scritto che l'evento «arriva perfino a negare il tema della violenza contro le donne».

Ma come si permette di diffamare così il Congresso e noi organizzatori - replicano Brandi e Coghe - Mai detto o pensato una cosa del genere. Noi crediamo nella libertà, nei valori e nel progresso, che fanno rima con famiglia.
Lo abbiamo già scritto e abbiamo già smentito, annunciando anche azioni legali, che è solo fango quello che ci è stato e ci stanno buttando addosso. Noi non vogliamo obbligare la donna a lavare e stirare, quella è la macchietta che dipingono certi giornali neanche più utili ad incartare le uova. Noi siamo per l'art 37 della Costituzione che parla di promozione di politiche che assicurino alla donna lavoratrice "gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore", e condizioni di lavoro che consentano "l'adempimento della sua essenziale funzione familiare".
È una vergogna che un vice premier si presti a questa denigrazione gratuita e illecita.

E tra le forze politiche che sostengono l'evento c'è anche Forza Nuova, che con il segretario provinciale di Verona Pietro Amedeo replica all'ateneo scaligero che con professori e ricercatori si è schierato contro il Congresso Mondiale delle Famiglie, trovando appoggio anche nell'azione del rettore Sartor, il quale ha rifiutato di ospitare eventi legati al Congresso negli spazi dell'università. «Tale rifiuto - scrive Amedeo -ha avuto l'unico effetto di privare l'ateneo di un'ottima occasione. Il Congresso si svolgerà nella più prestigiosa sede del Palazzo della Gran Guardia. Faremo pervenire a Sartor una scorta di Maaolox».

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