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Congresso Mondiale delle Famiglie, un feto di gomma come gadget

Ha fatto discutere forse più dei contenuti dibattuti in Gran Guardia. Beatrice Brignone di Possibile: «Questa robaccia qua è contro il rispetto della vita e della maternità ed è di una violenza raccapricciante»

Non sono state poche e blande le polemiche del primo giorno del Congresso Mondiale delle Famiglie di Verona. Non erano state poche nei giorni precedenti e non saranno poche fino alla fine del convegno in Gran Guardia. Ma in questa prima giornata, la massima attenzione l'ha avuta un gadget, un dono offerto da uno sponsor dell'evento che ha scatenato reazioni contrastanti. Il gadget è un feto di gomma, la riproduzione di un embrione di dieci settimane. È stato donato insieme alla frase scritta: «L'aborto ferma un cuore che batte», un evidente messaggio antiabortista. «Più che feto, è feticismo - ha commentato Beatrice Brignone di Possibile - Un gadget per perorare una battaglia ideologica, che vuole imporre la propria abominevole visione a tutte. Questa robaccia qua è contro il rispetto della vita e della maternità ed è di una violenza raccapricciante».
Possibile è una di quelle forze politiche che domani manifesterà a modo suo contro il Congresso delle Famiglie. Lo farà con la presentazione di un libro nella libreria Libre! alle 18.30. Ma protesteranno anche altre forze politiche come il Partito Democratico e i Verdi. «Dove ci sono affetto e amore c'è famiglia - ha detto Stefano Fracasso, capogruppo PD in consiglio regionale - Tutto il resto è patina ideologica, pessima». 

Faremo sentire la nostra voce agli esponenti più retrivi e reazionari di realtà e associazioni cattoliche integraliste, ortodosse ed evangeliche, agli antiabortisti, ai sessisti e agli omofobi - dicono i Verdi - A loro non permetteremo di riportare indietro di secoli i rapporti tra i sessi e i livelli di civiltà raggiunti, grazie al coraggio di molti, dalla nostra società. La nostra contrapposizione rispetto a visioni oscurantiste del diritto di famiglia è netta, così come netta è la nostra distanza da movimenti conservatori che, nel tempo, hanno assunto la funzione di collante per le destre e le destre estreme di tutto il mondo.

E anche il movimento All Out prosegue la sua contestazione. Dopo la raccolta firme per chiedere la rimozione dei patrocini istituzionali al Congresso delle Famiglie, l'associazione ieri, 28 marzo, ha illuminato le facciate di cinque luoghi emblematici di Verona per veicolare messaggi che sono in contrasto con quelli evidenziati in Gran Guardia. 

All Out illumina i monumenti di Verona contro il Congresso delle Famiglie

E pure coloro che non sono interessati dal dibattito sul Congresso Mondiale delle Famiglie, comunque ne risentiranno anche solo per le modifiche alla viabilità provocate dalle manifestazioni collegate all'evento. È previsto un corteo che comporterà a partire dalle 6 di domani il diveto di sosta nelle vie interessate, vie che sono state segnalate dagli agenti della polizia municipale di Verona con appositi nastro e cartelli. A partire dalle 14, il corteo lascerà la stazione di Porta Nuova dove è in programma l'ammassamento. Il percorso interesserà poi, piazza Renato Simoni, via Valverde, Pradaval, via Battisti, via Montanari, volto Cittadella, stradone Maffei, Ponte Navi, via XX Settembre, piazza Santa Toscana, viale Porta Vescovo e piazzale Porta Vescovo dove terminerà tra le 18.30 e le 20.
Dato il numero assai elevato di partecipanti attesi alle manifestazioni, è molto probabile che la viabilità cittadina domani pomeriggio subisca forti rallentamenti. Per questo, la polizia municipale invita tutti i cittadini che si devono spostare dalla zona est alla zona ovest della città, o viceversa, ad utilizzare la Tangenziale Sud e non la circonvallazione esterna che, nel pomeriggio, sarà chiusa al traffico.

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