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Ridurre orari di lavoro e lottare contro la precarietà, le sfide per il futuro di Cgil

Conclusa la due giorni congressuale del sindacato provinciale con la conferma della segretaria Francesca Tornieri

Con il 91,4% dei voti dell'assemblea generale, Francesca Tornieri è stata confermata segretaria generale di Cgil Verona. Con lei è stato riconfermato anche il resto della segreteria provinciale, composta da Raffaello Fasoli e Sergio Benetton.
L'elezione della segreteria ha chiuso ieri, 13 gennaio, la due giorni congressuale del sindacato provinciale organizzata nell'Auditorium Verdi della Fiera di Verona.

Cinque le azioni prioritarie per i prossimi anni individuate durante il congresso di Cgil Verona: aumentare i salari e riformare il fisco; fermare la precarietà e ridurre gli orari di lavoro; lottare per la legalità e per la sicurezza sul lavoro; promuovere politiche di sviluppo e un nuovo stato sociale; e un nuovo intervento pubblico.

«Ci eravamo promessi che dopo il Covid niente sarebbe stato più come prima, che avremmo tratto insegnamento da quella lezione della natura, ma quello che vediamo oggi è sempre lo stesso modello di sviluppo che non produce una società più giusta e solidale ma, al contrario, sempre più egoista e arrabbiata - ha dichiarato Tornieri nella sua relazione - E con la guerra in Ucraina il primato della distruttività è tornato saldamente nelle mani dell'uomo».
Sull’attualità della «questione morale», con riferimento al cosiddetto Qatargate, la segretaria della Cgil di Verona ha espresso la rabbia per la mercificazione che ha portato a chiudere gli occhi sulla violazione dei diritti umani, ed ha sottolineato l’autonomia del sindacato dalla politica. «È un caposaldo del nostro agire - ha dichiarato Tornieri - che ci rende soggetto capace di elaborare un proprio indirizzo e di rapportarsi con la politica senza esserne dipendenti e senza essere accusati di essere indifferenti».
Sul tema caldo dei salari e delle pensioni la linea della Cgil è che «dopo la perdita di potere di acquisto subita negli ultimi anni da salari e pensioni, non è più ammissibile alcun contenimento delle dinamiche salariali». Tornieri ha poi sottolineato il lavoro svolto per aprire canali di contatto e confronto con i Comuni veronesi, al fine di portare le esigenze e i bisogni di lavoratori e pensionati. E per quanto riguarda il Comune di Verona, la segretaria del sindacato ha notato un fondamentale cambiamento di clima. «Quattro anni fa stavamo commentando gli attacchi al diritto all’aborto giocati sul corpo delle donne, mentre oggi vediamo finalmente arrivare la revoca delle mozioni omofobe che hanno resistito per trent’anni», ha detto Tornieri. La segretaria però ha avvertito che «il ventre molle di Verona non è cambiato, come dimostra l’aggressione ai tifosi del Marocco e le minacce alle nostre sedi Cgil prese di mira in continuazione dal dicembre 2021».
Mentre sull’economia, Tornieri ha richiamato la necessità di rimediare alle «occasioni che la città non ha saputo cogliere, a partire dalla mancata realizzazione di un polo perl’innovazione tecnologica».
E l'ultimo pensiero è stato rivolto ai militanti sindacali che svolgono un’attività spesso difficile, complicata, che richiede tanto tempo e tanti sacrifici.

Damiano Tommasi interviene al congresso della Cgil di Verona

Durante il congresso è intervenuto anche il prefetto di Verona Donato Cafagna che ha ringraziato la Cgil per il suo supporto su temi come la legalità, la sicurezza sul lavoro e la lotta alle infiltrazioni della criminalità organizzata. E sul palco è salito anche il sindaco di Verona Damiano Tommasi. «Il tema del lavoro, del dialogo e della responsabilità delle organizzazioni di rappresentanza lo sento molto oggi come sindaco della città, così come quando gestivo un’organizzazione sindacale come l'Associazione Calciatori - ha dichiarato Tommasi - Una grande responsabilità, perché ci troviamo come amministrazione ad avere e ad alimentare tante aspettative su questi temi, visto anche il messaggio che nel recente passato è purtroppo spesso uscito da Verona in maniera distorta. Verona ha sempre dimostrato in tanti ambiti di avere sicuramente qualcosa di diverso rispetto a quello che si è sedimentato nell’immaginario collettivo fuori dalle nostre mura, ma spesso anche dentro le nostre mura. Il nostro primo obiettivo riguardo al tema del lavoro è che dobbiamo guardare in casa nostra. Abbiamo situazioni che si sono trascinate troppo a lungo, penso alla Fondazione Arena, all’Istituto Assistenza Anziani e alla nostra polizia locale. Questioni che sicuramente dobbiamo affrontare e io credo molto che, alla base di qualsiasi situazione di rappresentanza, il fondamento sia il dialogo. In tema di diritti e di doveri credo che la parola dialogo sia la premessa di qualsiasi nostra attività, sia per i nostri quasi 2.000 dipendenti, ma anche per quelli all’interno delle nostre partecipate delle nostre società in cui siamo presenti e ci si riconosce come amministrazione. Ci sono tante persone e tante qualità da valorizzare. Il nostro compito è quello di essere prima di tutto un esempio in questo, cercando appunto di accendere quel motore che spesso rischia di spegnersi. Da amministratore ritengo che, tutti dovremmo mettere al centro della nostro impegno anche l’orgoglio di far parte di una comunità che si chiama Verona, che ha una sua rappresentanza politica, ma che di fatto ha 260mila ambassador in giro per il mondo che ci rendono orgogliosi. Il nostro obiettivo è quello di ridare voce alla Verona che c’è, la Verona che sicuramente è sempre pronta, che ha dimostrato negli anni la propria resilienza, ma soprattutto i propri valori. Per troppi anni probabilmente si è fatta raccontare da altri, e credo che sia giusto e doveroso ridare voce a chi invece è orgoglio della nostra città. Siamo sicuramente più di quelli che pensiamo».

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