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Il concerto per Jan Palach si è tenuto, ma le polemiche non si placano

Andrea Bacciga accusa i cosiddetti "finti comunisti antagonisti" di aver costretto gli organizzatori ad utilizzare soldi destinati alla beneficienza, mentre Assemblea 17 Dicembre rincara la dose e ribadisce che si trattava di un evento "nazi rock"

Si è svolto il 19 gennaio come previsto, il tanto discusso concerto in memoria di Jan Palach, lo studente ceco morto il 19 gennaio 1969 dopo essersi dato fuoco per protestare contro la dittatura sovietica. L'evento, organizzato da Nomos, era finito al centro di un turbine di polemiche, dopo essere stato definito "nazi-rock" da alcune associazioni veronesi, che lo accusavano di voler tramutare la figura di Palach in un simbolo dell'estrema destra. 
Le proteste contro il concerto sono arrivate poi anche dalla stessa Repubblica Ceca, con gli studenti dell'Università di Praga e il mondo politico che hanno chiesto spiegazioni a gran voce (visti anche i patrocini concessi), lanciato una petizione online per bloccarlo e appelli alle amministrazioni scaligere affinché si esprimessero sulla faccenda. 
Nessuna parola è arrivata dalla giunta Sboarina, mentre alcuni politici veronesi si sono schierati in difesa di Nomos, che dopo aver incassato i rifiuti del Teatro Stimate e di Movieland ad ospitare l'evento ha dovuto spostarlo in un rustico nella zona di Vigasio. Un disguido che, come afferma il consigliere Andrea Bacciga su Facebook, avrebbe comportato una spesa maggiore e quindi meno denaro da devolvere in beneficienza. 

Il concerto di sabato 19.01 per Jan Palach è andato molto bene, umanamente, musicalmente e come affluenza del pubblico. 
Un rammarico: grazie ai simpatici finti comunisti antagonisti, sono stati cambiati 3 posti.
Ciò ha causato molte spese impreviste, per esempio: restituzione di alcuni biglietti, noleggio del generatore di calore e di corrente...
Più spese e meno soldi in beneficenza.
Gli alluvionati sanno chi ringraziare.

Ma dall'altra parte l'Assemblea 17 Dicembre rincara la dose, sottolineando come all'evento definito "Terra e Libertà" si sarebbero verificati alcuni "saluti romani" (come mostrerebbero alcuni video sui social), che confermerebbero, a detta del gruppo, la natura di estrema destra del concerto. 

Sabato 19 Gennaio, in un capannone nella campagna di Vigasio, dopo il doppio sfratto dal teatro Stimate e da Movieland, si è tenuto il “tanto atteso” concerto nazi rock, organizzato dalla neonata associazione Nomos - Terra e Identità. Una associazione formata da alcuni volti noti dell'estrema destra veronese, che in tempi record, a meno di un mese dalla costituzione, è riuscita a farsi assegnare il patrocinio del comune e la sponsorizzazione della partecipata Agsm per il suo primo evento.

Anche per il secondo, cioè il concerto in oggetto, nonostante la mobilitazione internazionale che ha posto negativamente Verona sotto i riflettori d'Europa, la Provincia, il Consiglio comunale e la partecipata Serit hanno concesso ad una associazione esistente da pochi mesi il proprio patrocinio. Una causa difesa strenuamente con cui la destra radicale di Verona ha cercato di camuffare il proprio animo neo-fascista e violento dietro la storia di Jan Palach, martire praghese immolatosi in difesa delle riforme democratiche del comunista Dubcek.

Non è bastata la lettera di un gruppo di senatori cechi, non è bastato il messaggio degli studenti della facoltà di lettere di Praga e tanto meno la presa di posizione di alcuni eurodeputati, tra cui l’ex ministro della Giustizia della Cechia, a far desistere le nostre istituzioni dal difendere un evento di stampo revanscista. Le istituzioni, come la stessa associazione Nomos, si sono barricate dietro l'immagine sociale e culturale dell'evento, non riuscendo a smentire la realtà di gruppi musicali ben inseriti nel variegato mondo dell'estrema destra, come i Topi Neri, che si sono esibiti agli eventi di Lealtà e Azione (realtà nazi-fascista protagonista dei recenti scontri Inter-Napoli) o insieme ai loro sodali Gesta Bellica (ben più noti e meno vendibili), o di Gabriele Marconi, ex componente del gruppo terroristico Terza Posizione.

A confermarlo sono le immagini di un saluto romano fatto dal palco, ben visibile in uno dei video che circolano sui social e che siamo sicuri non sia stato l'unico. Non sappiamo se il braccio sia teso a 120° o a 135°, come piacerà minimizzare al consigliere Andrea Bacciga, che era presente al concerto e che lo ha sponsorizzato per settimane: sappiamo che avremmo preferito che un evento fascista non fosse. E che non fosse legittimato dalle istituzioni che rappresentano tutte e tutti i cittadini veronesi.

Concerto jan palach-2

L'immagine diffusa da Assemblea 17 Dicembre che testimonierebbe quanto affermato dall'associazione. 

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