Comunità energetiche, il Veneto le riconosce e le promuove con una legge
Il provvedimento è stato approvato all'unanimità dal consiglio regionale e agevola gruppi di cittadini che si organizzano per attuare forme di autoconsumo di elettricità
Il consiglio regionale del Veneto ha approvato all'unanimità la legge che riconosce e promuove le comunità energetiche. Il testo è una sintesi di tre proposte di legge iniziali, presentate una dalla giunta, una dalla consigliera regionale di Europa Verde Cristina Guarda e la terza dal consigliere Arturo Lorenzoni. E il risultato è un provvedimento che agevola i gruppi di cittadini che si organizzano per attuare forme di autoconsumo di elettricità.
Le comunità energetiche sono infatti gruppi di persone, imprese e soggetti pubblici che condividono la produzione in proprio e il consumo di energia elettrica. Hanno l’obiettivo di favorire l’autoconsumo, di contenere i costi e produrre benefici per i soci della comunità, e non di realizzare profitti.
La legge veneta, come spiegato dal relatore leghista Marco Andreoli, favorisce la creazione di gruppi di autoconsumo, costituiti da soggetti pubblici e privati che si associano per la produzione, l’accumulo e il consumo di energia da fonti rinnovabili. «L'autoproduzione e distribuzione di energia da fonti rinnovabili è oggi competitiva e rappresenta una opportunità di sviluppo locale in chiave di sostenibilità ed economia circolare - ha detto Andreoli - Le comunità energetiche rappresentano un modello innovativo di approvvigionamento, distribuzione e consumo di energia con l’obiettivo di agevolare la produzione e lo scambio di energie generate principalmente da fonti rinnovabili, nonché l’efficientamento e la riduzione dei consumi energetici. Il tema dell’autoproduzione è oggi al centro dell’interesse generale per le opportunità che si stanno aprendo con l’innovazione della gestione energetica, anche con notevoli possibilità di risparmio. L’energia elettrica scambiata e condivisa beneficia infatti di un contributo economico. E mi auguro che i cittadini veneti apprezzino fino in fondo questa opportunità».
I nove articoli del testo di legge definiscono le comunità energetiche e i gruppi di autoconsumatori che agiscono collettivamente e ne stabiliscono gli obiettivi di autoconsumo e non di profitto. In particolare si chiarisce che le comunità energetiche sono soggetti produttori di energia a patto che la quota dell’energia prodotta destinata all’autoconsumo da parte dei membri sia almeno il 60% del totale.
La Regione Veneto, oltre a promuovere e monitorare le comunità energetiche e a prevedere forme di finanziamento per gli impianti da fonti rinnovabili a servizio di tali comunità, si impegna a istituire un tavolo regionale per il risparmio energetico per promuovere la diffusione in modo coordinato dei gruppi di autoconsumo e per individuare e suggerire buone pratiche per la riduzione dei consumi energetici.
Complessivamente la nuova legge nasce con una dote finanziaria di 250mila euro per il 2023 e altrettanti per il 2024, più 100mila euro per il 2022 a sostegno delle spese di avvio per il lavoro di sensibilizzazione, promozione e facilitazione. Il correlatore Arturo Lorenzoni ha sottolineato il valore trasversale dell'iniziativa legislativa, «a riprova della grande attualità del tema e del comune impegno di maggioranza e opposizione a perseguire gli obiettivi di sostenibilità ambientale e transizione energetica». E sempre Lorenzoni ha aggiunto: «Oggi il sostegno alle comunità energetiche si dimostra una scelta necessaria, improcrastinabile, di fronte ai cambiamenti climatici e ai rischi di povertà energetica. Nelle economie mature non ha più senso parlare di grandi centrali per la produzione di energia: meglio orientare gli investimenti verso obiettivi locali, di scala ridotta, coinvolgendo le comunità locali nelle scelte di impresa e di produzione di energia. Si tratta di un nuovo modello di ingegneria sociale, meno costoso e più conveniente, capace di creare impresa e di produrre reddito. Le comunità energetiche sono uno dei pilastri di un nuovo sistema energetico resiliente e mutualistico, dove i consumatori diventano soggetti attivi della produzione».
A sostegno del provvedimento si sono pronunciati tutti, a partire da Andrea Zanoni del Partito Democratico. «È Un passo avanti per diffondere questa realtà in Veneto, ma attenzione a semplificare l'iter di costituzione», ha spiegato Zanoni.
Mentre Cristina Guarda di Europa Verde ha sottolineato l'importanza del suo emendamento. «Tutti desideravamo risorse adeguate per rendere effettiva questa legge fin da subito, ma sembravano non reperibili. Grazie a un nostro emendamento sono stati individuati 100mila euro da destinare alla promozione delle comunità energetiche. Ora però serve un completo quadro normativo per renderle realtà».
Elena Ostanel del Veneto che Vogliamo ha aggiunto: «Bene il tavolo tecnico regionale, ma altre Regioni hanno messo molti più soldi del Veneto per le comunità energetiche, la Lombardia stanzia ben 10 milioni di euro».
Ed Erika Baldin del Movimento 5 Stelle ha sottolineato che le comunità energetiche sono «un'intuizione lungimirante del M5S che comincia a realizzarsi».
Per la vicepresidente del consiglio regionale Francesca Zottis (PD): «Il consiglio ha approvato una delle leggi più importanti di questo mandato». Legge che dovrà essere accompagnata da «investimenti in formazione, conoscenze scientifiche, consapevolezza morale e responsabilità etica» per evitare speculazioni.
La capogruppo di Forza Italia Elisa Venturini ha sottolineato «il valore innovativo della cooperazione tra soggetti pubblici e privati» e il contributo positivo che la distribuzione delle comunità nel territorio darà alle politiche energetiche del Veneto.
«Cinque anni fa nel Veronese eravamo stati pionieri con i primi impianti a fonti rinnovabili, dal fotovoltaico all’eolico al solare termico - ha ricordato il consigliere veronese Stefano Valdegamberi - Ora con questo strumento legislativo sarà possibile dare forma giuridica e creare le condizioni per favorire l’iniziativa dei singoli territori per l’autosufficienza energetica, valorizzando anche la risorsa geotermica».
E soddisfazione è stata espressa anche dalla giunta regionale. «La sfida energetica è la sfida di oggi che ci proietta verso il domani - ha detto il presidente della Regione Luca Zaia - Una sfida alla quale la Regione vuole rispondere, mettendo a disposizione diversi strumenti. La legge che costituisce le comunità energetiche va in questa direzione, offrendo nuove opportunità ai cittadini veneti. Sono felice che la legge sia stata approvata all’unanimità, segno del valore di questo provvedimento per tutto il nostro territorio. Sono convinto che con questa legge diamo una grande occasione al Veneto di utilizzo di energie rinnovabili, che oggi è essenziale per tutti noi. La Regione Veneto è capace di cogliere le sfide e questa nuova legge lo dimostra, tenendo conto che anche in campo energetico il nostro obiettivo è l’autonomia».
E l'assessore Roberto Marcato ha concluso: «Questo è un provvedimento strategico che ci permetterà di affrontare la sfida energetica, oggi di priorità assoluta».