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Nel Veneto riciclone, a Verona la "maglia nera": peggior capoluogo in regione

Nel rapporto di Legambiente, sono pochi i territori scaligeri virtuosi nella gestione dei rifiuti. E tra i capoluoghi, Verona è all'ultimo posto. «Inutile esultare per una Tari tra le più basse d'Italia, se poi il servizio offerto ai cittadini risulta pessimo»

Durante l'ultimo Ecoforum di Legambiente Veneto organizzato a Padova, la sezione regionale dell'associazione ambientalista ha presentato l'annuale rapporto "Comuni Ricicloni Veneto 2021" ed ha premiato i comuni "rifiuti free". I territori che si sono potuti fregiare del titolo sono quelli che producono all'anno meno di 75 chili di rifiuto non riciclato per abitante. Un traguardo ambizioso, raggiunto dove l'impegno dei cittadini per differenziare al meglio è affiancato a sistemi di raccolta e di trattamento all'avanguardia.

COMUNI RICICLONI VENETO 2021

Il Veneto si conferma una regione virtuosa a livello nazionale, trascinata da realtà dove la percentuale di raccolta differenziata supera il 93% e la frazione di rifiuto indifferenziato si attesta sotto i 30 chili all'anno per abitante.
Dall’analisi dei dati dell'Osservatorio rifiuti di Arpav emerge una regione a due velocità con aree che raggiungono risultati eccellenti, concentrate principalmente nel Trevigiano e nel Bellunese ed altre che stentano a migliorare: basti pensare che nelle provincie di Padova e Rovigo non c'è nessun comune premiato.
Il miglior Comune del Veneto per la gestione dei rifiuti è San Gregorio nelle Alpi, in provincia di Belluno, che manda a smaltimento appena 46 chili di rifiuto pro-capite ed ha il 93% di raccolta differenziata, al secondo posto si classifica c'è Agugliaro, nel Vicentino, e completa il podio il comune trevigiano di Miane.

I comuni veronesi premiati da Legambiente Veneto sono Negrar, Sant'Ambrogio di Valpolicella, Grezzana, Marano di Valpolicella, San Giovanni Ilarione e Fumane.
Menzione negativa, invece, per i territori che non raggiungono il 50% della raccolta differenziata. Il "bidone nero" è andato nel Veronese a Ferrara di Monte Baldo, Erbezzo, Bosco Chiesanuova, Sant'Anna d'Alfaedo, Velo Veronese, San Mauro di Saline e Roverè Veronese.

E tra i capoluoghi di provincia, Verona è all'ultimo posto in Veneto. Un risultato che è stato commentato dalle opposizioni locali. Il consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune Michele Bertucco ha criticato il sindaco Federico Sboarina e il suo predecessore Flavio Tosi, scrivendo: «Verona non va avanti perché ci sono amministrazioni con lo sguardo perennemente rivolto al passato».
Ed il Partito Democratico, con i consiglieri Federico Benini, Elisa La Paglia e Stefano Vallani, ha aggiunto: «Il mandato dell'amministrazione Sboarina è arrivato alla fine senza un piano necessario a rimediare alla strutturale carenza di impianti di trattamento. Nei quartieri ha finalmente avviato una sperimentazione di cassonetti con chip che è in grado di innalzare la quota di raccolta differenziata, ma non è dato sapere se e quando la misura verrà resa strutturale e allargata a tutta la città. Per questa via si metterebbe fine anche al fenomeno dell'abbandono di rifiuti e a quello della loro migrazione verso altri quartieri. Resta inoltre da affrontare la questione dei rifiuti prodotti dal turismo di giornata, mordi e fuggi. Intanto la raccolta differenziata langue mentre nella gestione dei rifiuti ci troviamo in perenne e costante emergenza».
Tommaso Ferrari, consigliere comunale di Traguardi, ha commentato: «È inutile esultare perché a Verona la Tari è tra le più basse d'Italia, se poi il servizio offerto ai cittadini risulta pessimo. Bisogna fare di più: occorre affrontare una volta per tutte e in modo serio il tema del riciclo dei rifiuti, mettendo in campo interventi di sensibilizzazione, controllo e sanzionamento in grado di incentivare la cittadinanza a differenziare di più e meglio».
«Un altro pessimo risultato raggiunto dal nostro sindaco, che conferma ancora una volta la mancanza di serie ed efficaci politiche ambientali - ha concluso il leader di Prima Verona Michele Croce - È fondamentale rinnovare gli impianti con nuove risorse. Verona merita un nuovo progetto per la città, che sappia cogliere le occasioni offerte dagli incentivi statali e offrire servizi a vantaggio delle famiglie, costruire progetti dedicati ai giovani che guardino all'Europa e sostenere politiche coraggiose a tutela dell'ambiente».

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