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Il Comune di Verona spegne l'Arena per un'ora in segno di protesta contro il caro-bollette

«Anche la finanza pubblica e, quindi, i bilanci comunali subiscono il rincaro delle bollette, che per noi quest'anno significa 6 milioni di euro in più. Soldi che come Amministrazione avremmo preferito utilizzare per altre voci del bilancio», ha detto il sindaco Federico Sboarina

Anche il Comune di Verona aderisce alla manifestazione simbolica promossa da Anci per porre l’attenzione sul tema del rincaro dei costi delle bollette, che pesa in modo importante anche sulle Amministrazioni, oltre che sulle famiglie e sulle imprese. Giovedì sera dunque alle 20 verrà spenta l’Arena, monumento simbolo della città, che rimarrà al buio per un’ora.

«L’aumento dei costi ha un impatto fortissimo sulle tasche dei cittadini e sulla vita delle imprese – afferma il sindaco Federico Sboarina -. Utenti che, in prima istanza, chiedono legittimamente aiuto ai Comuni, i quali invece hanno le mani legate due volte. Nessun sindaco da solo è in grado di fornire ristoro perché si tratta di cifre troppo elevate su cui solo il Governo può intervenire, in secondo luogo perché anche i Comuni sono ugualmente vittime a loro volta, al pari delle famiglie e delle imprese. Per questo Verona aderisce alla manifestazione simbolica indetta dall’Anci Nazionale, questa sera l’Arena resterà al buio per un’ora, un gesto simbolico per porre la dovuta attenzione sul tema, per muovere al Governo un grido di aiuto e segnalare le forti criticità che ci troviamo a gestire, senza paracadute. Anche la finanza pubblica e, quindi, i bilanci comunali subiscono il rincaro delle bollette, che per noi quest'anno significa 6 milioni di euro in più. Soldi che come Amministrazione avremmo preferito utilizzare per altre voci del bilancio, a cominciare dai servizi per i cittadini. Fino ad oggi siamo riusciti a mantenere invariati e garantirne non solo l’erogazione ma anche la qualità, ma se questa emergenza non viene affrontata e risolta al più presto, si rischia seriamente di dover fare tagli dolorosi».

«Il caro bollette rappresenta una minaccia non solo per famiglie e imprese, ma anche per piccoli e grandi comuni, costretti a spegnere le luci in diverse aree della città per protesta. Tale iniziativa, in segno di solidarietà e adesione alla proposta dell’Anci, coinvolge tutta Italia: Milano, Torino, Firenze, Roma, Palermo, e ancora comuni della Lombardia, Puglia, Piemonte, Liguria, Veneto, Lazio e Calabria. Secondo i calcoli, i comuni denunciano un surplus di spesa di 550 milioni di euro, non riuscendo di conseguenza a garantire i servizi ai propri cittadini. È allarmante la crescita dell’inflazione del 4,8% registrata nel mese di gennaio, raggiungendo il livello massimo dal 1996. Ci troviamo di fronte a una protesta nazionale che sosteniamo, volta a sensibilizzare il Governo al fine di attuare misure urgenti e adeguate contro i costi legati ai rincari di luce e gas. In tal senso, come sindacato UGL, auspichiamo un provvedimento decisivo e ribadiamo la necessità di uno scostamento di bilancio a supporto di un piano energetico a medio e lungo termine, che prenda in considerazione fonti alternative come gas naturale e il nucleare di ultima generazione. È fondamentale tutelare non sono il sistema industriale, garantendo l’indipendenza energetica nazionale, ma anche i cittadini e i comuni del nostro Paese». Queste le parole di sostegno di Paolo Capone, segretario generale dell’UGL, alla protesta Anci.

Protesta a Venezia

Sabato 12 febbraio dalle ore 11, si terrà la manifestazione di Rifondazione Comunista a Venezia, di fronte alla stazione ferroviaria Santa Lucia, contro gli aumenti delle bollette di luce e gas, e contro il carovita. «Aumenti stellari, insostenibili per chi fa fatica ad arrivare a fine mese, e per molte piccole imprese ed artigiani - si legge nella nota -. Chiediamo che vengano tagliate accise e tasse e che si intervenga per bloccare la speculazione che fa lievitare enormemente i prezzi, e che si taglino i grandi profitti delle imprese del settore. Saremo in piazza anche per contrastare chi propone di nuovo il nucleare e l’uso massivo delle fonti fossili».

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