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Il Comune di Verona finanzia tre progetti a sostegno della maternità

Progetto Gemma della Fondazione Vita Nova, Progetto Chiara del Centro diocesano Aiuto Vita e Progetto Fede e Terapia dell’associazione Difendere la Vita con Maria, sono i destinatari dei fondi

Donne in gravidanza che hanno bisogno di un supporto economico e psicologico, ma anche mamme sole in difficoltà o che vogliono reinserirsi nel mondo del lavoro. Il Comune di Verona scende in campo in sostegno della maternità, facendo rete con le associazioni del territorio per garantire alle donne di essere accompagnate e poter scegliere consapevolmente di portare a termine una gravidanza.

Dopo aver destinato 50 mila euro per le giovani under 30 che diventano mamme per la prima volta, l’amministrazione comunale finanzia con altri 10 mila euro tre progetti per il sostegno alle donne veronesi. Progetto Gemma della Fondazione Vita Nova, Progetto Chiara del Centro diocesano Aiuto Vita e Progetto Fede e Terapia dell’associazione Difendere la Vita con Maria.

Gli stanziamenti danno seguito alla discussa mozione 434, approvata dal Consiglio comunale nel mese di ottobre 2018 con 21 voti favorevoli, per il sostegno di iniziative per la prevenzione dell’aborto. Secondo quanto riferisce l'amministrazione comunale, l’esperienza delle associazioni testimonierebbe, infatti, che le difficoltà economiche condizionano la scelta in più del 50 % dei casi. E che molto spesso le donne sono lasciate sole a decidere.

A presentare i progetti, che avranno come partner il Comune di Verona, giovedì mattina in municipio, il sindaco Federico Sboarina.
Erano presenti anche i referenti di associazioni e progetti. Per la Fondazione Vita Nova il presidente Gianni Vezzani e la responsabile di Progetto Gemma Antonella Mugnolo; per Centro diocesano Aiuto Vita il presidente Paolo Lonardi e il direttore responsabile Paola Cinquetti; per l’associazione Difendere la Vita con Maria la responsabile della sezione veronese Irma Laganà.

«Sono orgoglioso dell’impegno di questa amministrazione nel difendere la vita e la maternità – ha detto il sindaco –. Stiamo facendo quello che dovrebbe essere normale fare, aiutare le donne che lo desiderano a portare a termine una gravidanza con il supporto e gli aiuti di cui necessitano. Sfido chiunque a dire che è una cosa che non va bene e che non va fatta. L’avevamo inserito nelle nostre linee programmatiche e siamo determinati a portare avanti questo impegno ben preciso nei confronti delle famiglie, soprattutto di quelle che si trovano in difficoltà. È questo che contraddistingue un’amministrazione da un’altra. Non solo asfaltare le strade e realizzare opere urbanistiche, ma soprattutto impegnare le risorse, e in questo caso ben 60 mila euro, a vantaggio della propria comunità. In particolar modo aiutare chi non ha grandi possibilità economiche e quindi potrebbe essere privato della libertà di scegliere la maternità. Ringrazio pertanto i consiglieri comunali che hanno appoggiato questa scelta, nonostante la tempesta mediatica che l’anno scorso si è alzata sulla mozione 434, che non è contro nessuno ma dà applicazione all’articolo 1 della legge 194».

Insieme a lui anche alcuni consiglieri comunali Rosario Russo, con delega alla famiglia, «la mozione fu largamente condivisa e oggi, affiancandoci a queste associazioni, difendiamo un diritto fondamentale»; Alberto Zelger, primo firmatario della mozione 434, «in vista del prossimo bilancio potenzieremo questi progetti realizzati per aiutare le mamme ad accogliere la vita»; e alcuni dei firmatari della mozione, Paola Bressan: «Il sostegno alla vita era nelle nostre linee programmatiche, aiutiamo le donne ad affrontare serenamente la gravidanza»; Carla Padovani: «Proporrò ai consiglieri di devolvere parte del proprio compenso per una adozione prenatale a distanza»; il capogruppo della Lega Anna Grassi.

Questi in sintesi i tre progetti.

Progetto Gemma, della Fondazione Vita Nova, prevede l’adozione prenatale a distanza di una mamma in attesa che non sa se portare a termine o meno la gravidanza per motivi economici. Singoli o gruppi possono donare un regolare contributo ed essere così di supporto alla donna, fino al primo anno del bambino. Al progetto sono stati destinati 5 mila e 800 euro.
La Fondazione Vita Nova in 25 anni di attività ha sostenuto 23 mila mamme in tutta Italia, delle quali 2.004 in Veneto, garantendo che il 100 % delle donazioni andasse alle donne in difficoltà e sostenendo con altre risorse le spese di funzionamento.

Progetto Chiara, del Centro diocesano Aiuto Vita, per l’adozione di mamme sole con bambini che si trovano in situazioni di particolare difficoltà e disagio. Donne che spesso, proprio per la gravidanza, hanno perso la loro occupazione o sono sole e non possono lavorare e hanno bisogno di un supporto per le spese e le necessità quotidiane. Il Comune ha destinato 2 mila e 500 euro.
Il Centro diocesano Aiuto Vita nel 2019 ha seguito 469 donne a Verona, delle quali 146 che per la prima volta si sono rivolte al centro; 47 le donne che hanno partecipato a corsi di formazione e 26 i tirocini di lavoro attivati.

Progetto Fede e Terapia, dell’associazione Difendere la Vita con Maria, si propone di offrire l’accompagnamento delle famiglie, in particolare per superare la sofferenza post aborto ed elaborare il lutto prenatale. Sono disponibili il numero verde 800 969 878,attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7, ben 35 volontari e una rete di professionisti, tra cui psicologi, psicoterapeuti e ginecologi. Destinati mille e 700 euro.

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