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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Commissariare le case di riposo del Veneto? È scontro totale Lega-PD

La richiesta avanzata dai democratici nei giorni ha mandato su tutte le furie gli esponenti del Carroccio, che hanno replicato in maniera piccata. Subito dopo è arrivata la risposta di Alessia Rotta

Rimane al centro dell'attenzione la situazione delle RSA del Veneto per i contagi di Covid-19 registrati ai danni di operatori ed ospiti, sui quali nella giornata del 20 aprile è intervenuta l'assessore regionale Lanzarin, fornendo gli ultimi dati riscontrati.
Come è stato sottolineato più volte, gli anziani sono i soggetti più a rischio in questa pandemia: per questa categoria infatti il tasso di mortalità è decisamente più alto e cresce con l'aumentare dell'età. Proprio nelle case di riposo purtroppo sono stati registrati diversi decessi e i dubbi sulla loro gestione si sono poi trasformati in polemiche. 
Il 18 aprile era stata Anna Maria Bigon, consigliera veneta del Partito Democratico, a chiedere maggiore chiarezza sulla questione, in particolar modo per alcune case di riposo veronesi dove il numero di decessi era particolarmente rilevante. Preoccupati dal numero di focolai, i deputati del PD Alessia Rotta e Diego Zardini sono a loro volta intervenuti parlando di «un'ermegenza nell'emergenza» e chiedendo al ministro della Salute di commissariare la Regione per le RSA.

Una richiesta che ha scatenato la pronta reazione della Lega partendo da Matteo Salvini, il quale con il solito post su Facebook ha risposto sul suo profilo «PD senza vergogna, invece di ringraziare per tutto il lavoro fatto cercano altre poltrone... Ma prima o poi si voterà, e allora vedremo» e sulla pagina di Lega - Salvini Premier: «Il PD vuole “commissariare” Lombardia e Veneto? E allora perché non l’Emilia-Romagna??? STOP agli squallidi sciacallaggi della sinistra».
Dal Carroccio si è alzata anche la voce del consigliere regionale Alessandro Montagnoli: «Il Partito Democratico fa campagna elettorale sulla pelle dei nostri anziani e degli operatori sanitari. Quella di commissariare il Veneto è una richiesta vergognosa, una polemica misera. Con che coraggio poi i referenti del Pd attaccano sulle case di riposo, quando i Cda di alcune strutture che hanno avuto grossi problemi sono state nominate da giunte guidate proprio dal Partito Democratico? Lasciamo stare i nostri anziani, quello delle case di riposo purtroppo è un problema su cui ci sta interrogando a livello nazionale. Evidentemente Zardini e Rotta non digeriscono in Italia e non solo si parli di modello Veneto nella gestione dell’emergenza». 

La pronta replica ai leghisti è arrivata dalla stessa Alessia Rotta, sempre su Facebook, la quale ha specificato di non aver mai chiesto il commissariamento della Sanità veneta (come alcuni post del Carroccio avrebbero lasciato intendere) ma solo della parte relativa alle RSA. La deputata PD inoltre ha voluto sottolineare di essere a disposizione per collaborare con Regione, Governo e istituzioni sanitarie, e cercare una soluzione. 

«La Lega sta facendo girare la fake news secondo cui il Pd avrebbe chiesto il commissariamento della sanità veneta.
Niente di più falso.
Noi abbiamo semplicemente chiesto informazioni sull’emergenza nelle case di riposo.
Perché ci sono i numeri a certificare una situazione drammatica. Ci sono le denunce delle famiglie, degli ospiti, dei sindaci, degli operatori. Trovo sconvolgente che rispetto a un problema tanto grave e tangibile la risposta sia una rissa dentro la quale menare mazzate, dall'alto di un'autoproclamata superiorità, per ingannare l'opinione pubblica e lasciare che le persone si ammalino o perdano la vita.
Per questo, abbiamo richiesto di fare ispezioni per il bene della comunità e degli ospiti ed eventualmente il commissariamento della gestione delle Case di riposo non dell'intera sanità.
È lecito chiedere se la presa in carico sanitaria delle RSA che spetta alla regione Veneto è stata corretta? Crediamo sia un atto dovuto nei confronti degli ospiti, dei lavoratori e delle famiglie. Perché agli ospiti inseriti in casa di riposo non sono stati fatti i tamponi? I dati forniti dalla stessa regione segnalano una copertura al 29% sulle case di riposo mercoledì 15 aprile. Quindi non possono avere prevenuto e curato chi si è ammalato e purtroppo in molti casi deceduto.

Per quanto mi riguarda, ribadisco la più sincera volontà di collaborazione con la Regione, con le istituzioni sanitarie e con il governo. Noi non siamo contro la Regione. Siamo per la tutela degli ospiti, delle loro famiglie, dei lavoratori e della sanità».

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