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Prodotti più piccoli, stesso prezzo: è lo shrinkflation. E Codacons chiede di indagare

L'associazione dei consumatori ha presentato un esposto all'Antitrust e anche alla Procura di Verona per chiedere verifiche su pratica commerciale

Anche in Veneto l'associazione dei consumatori Codacons ha chiesto alla magistratura di indagare sul fenomeno del shrinkflation, ossia la riduzione delle quantità dei prodotti confezionati venduti al pubblico mantenendone invariati i prezzi. Codacons ha presentato un esposto all'Antitrust e alle Procure della Repubblica di tutte le province venete, chiedendo di verificare se la prassi, avviata dai produttori e tesa a ridurre le quantità dei prodotti venduti ai consumatori senza ridurne il prezzo, possa essere penalmente rilevante.

«In sostanza il cartellino del prezzo resta esattamente lo stesso, o in alcuni casi aumenta di poco, mentre la confezione del prodotto è leggermente più piccola, o contiene qualche unità di prodotto in meno - ha spiegato Codacons - Un trucchetto che consente enormi guadagni alle aziende produttrici ma di fatto svuota i carrelli e le tasche dei consumatori, realizzando una sorta di "inflazione occulta". Tutto ciò avviene sotto lo sguardo inconsapevole del consumatore, il quale nel momento in cui acquista ad esempio una busta di patatine fritte difficilmente si chiede che dimensioni aveva la confezione di quello specifico prodotto uno o due anni fa. Il raggiro sarebbe così servito senza che nessuno se ne accorga. I consumatori, infatti, tendono ad essere sempre sensibili al prezzo, ma potrebbero non notare piccoli cambiamenti nella confezione o non fare caso alle indicazioni, scritte in piccolo, sulle dimensioni o sul peso di un prodotto. Spesso, inoltre, ad una diminuzione del quantitativo di prodotto si associa un nuovo packaging e un restyling visivo così da rendere il tutto ancor più accattivante. Un fenomeno che è stato osservato anche durante il periodo di Pasqua: il peso di alcune colombe è passato da 1 chilo a 750 grammi in un anno, mantenendo intatti prezzo e confezioni. Chiediamo di accertare se il fenomeno del shrinkflation possa costituire una pratica commerciale scorretta oppure una truffa».

L'associazione ha chiesto all'Autorità per la concorrenza e alle magistrature di audire il presidente dell'Istat, nonché Mise, Mef, Federalimentare e le principali multinazionali italiane per acquisire ulteriori elementi.

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