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I giovani studenti dei conservatori per "La città del Jazz" al Teatro Camploy

Cinque serate gratuite al teatro Camploy da novembre ad aprile 2023. Primi ad esibirsi un quartetto veronese e un trio di Siena, con musica originale e un omaggio ai Beatles, nel sessantesimo dal loro debutto

Il Teatro Camploy torna ad ospitare il Jazz. Che unisce, libera la creatività, l’improvvisazione ed ogni potenzialità espressiva, una forma musicale che parla di libertà e pace veicolata dai giovani studenti dei nostri conservatori. E’ stata presentata in sala Arazzi dall’assessora alla Cultura Marta Ugolini, dal presidente e direttore tecnico dell’Associazione Big Band Ritmo Sinfonica “Città di Verona” Paolo Girardi, il direttore artistico Marco Pasetto e il musicista Umberto Dal Barco del Quartetto “Raise Four”, l’ottava edizione de “La Città del Jazz”, rassegna di musica afroamericana al via il 24 novembre e che ritorna in presenza al Teatro Camploy, progettata dalla Big Band Ritmo Sinfonica in collaborazione con il Comune. Questa edizione ha come titolo “Il Jazz domani n.3”, per continuare la tradizione della rassegna, mettendo in risalto i giovani musicisti che frequentano il Dipartimento Jazz dei Conservatori di Musica di Mantova, Trento e Verona.

«Il Jazz, prima di un genere musicale, è una forma espressiva e di essere – sottolinea l’assessora Ugolini -. È quindi con grande piacere che il Comune accoglie questa ottava edizione della rassegna nel nostro Teatro Camploy, in presenza e con un programma normale dopo due anni di pandemia. Un momento musicale che qualifica l’offerta degli spettacoli di musica, a cui si aggiunge anche una collaborazione con i giovani del Conservatorio, elemento che ci rende particolarmente contenti». Da anni, infatti, il Jazz è entrato a completare la proposta formativa dei Conservatori, con la presenza di docenti di alto livello didattico e artistico, che lo insegnano attraverso un professionale corso di studi. E proprio gli studenti saranno protagonisti al Camploy con un programma dal titolo “Improvvisazioni e dialoghi musicali” tra l’insegnante, che introdurrà l’esibizione illustrando come nasce l'improvvisazione nel contesto del brano, e i propri allievi.

Il primo appuntamento sarà giovedì sera, 24 novembre, con l’esibizione del Quartetto “Raise Four” di Umberto dal Barco e del Trio “Orizon” di Luca Manfredi. Una serata all’insegna del Jazz, con anche esecuzione di brani originali contaminati dalla musica rock ed elettronica con anche un omaggio ai Beatles. Il 26 gennaio 2023 sul palco del Camploy concerto della Big Band Ritmo Sinfonica Città di Verona con i suoi ospiti, seguita il 23 febbraio 2023 dal Dipartimento Jazz del Conservatorio di Musica “Francesco Antonio Bonporti”- Trento e il 30 marzo 2023 dal Dipartimento Jazz del Conservatorio di Musica “EvaristoFelice Dall’Abaco” di Verona. A chiudere la rassegna, il 27 aprile 2023, sarà il Dipartimento Jazz del Conservatorio di Musica “Lucio Campiani” – Mantova.

Tutte le serate sono presentate da Sandro Veronesi, a ingresso libero, con inizio alle 21 ed ingresso regolato in accordo con la normativa in vigore per prevenire il contagio Covid-19. Per informazioni https://www.comune.verona.it/teatrocamploy.

«È una soddisfazione – afferma il presidente Girardi - poter proseguire per l’ottava volta questa rassegna, che noi organizziamo volentieri per dare spazio ai gruppi che suonano il Jazz nella città di Verona, e per dare spazio alle nuove generazioni che frequentano il dipartimento Jazz dei conservatori che gravitano attorno alla città di Verona. Dal mio punto di vista è bellissimo che il Comune abbia ancora una volta aderito e finanziato questo nostro progetto, anche dal punto di vista della gestione tecnica del teatro. È bello farlo al Camploy, perché lo sentiamo come il nostro teatro, e spero che questa rassegna possa rappresentare un bel momento di distensione dopo questo lungo periodo di pandemia che ci ha attraversato. Colgo l’occasione per ringraziare che organizza di fatto la rassegna, i tecnici e responsabili del teatro».

«Fortunatamente, da parecchi anni nei conservatori si sono accorti che il Jazz va studiato – dice il direttore artistico Pasetto - perché ha avuto in sessant’anni, da inizio ’900, un suo percorso. Si impara nei vari dipartimenti, ogni strumento e le varie voci, ed è bellissimo vedere i giovani studiare e approfondire questa musica nei conservatori, una realtà presente a Verona e anche nelle città limitrofe, con musicisti di spessore».

«Grazie al Jazz, studiato in vari dipartimenti, ci siamo conosciuti ed abbiamo iniziato a suonare insieme come gruppo-studio jazzistico – racconta Dal Barco -. Poi ci siamo evoluti, componendo brani nostri, più contemporanei con influenze rock ed elettroniche, e che faranno parte del repertorio che proporremo giovedì sera, con anche un omaggio ai Beatles».

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