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Caso citrobacter: terapia intensiva neonatale torna all'ospedale della donna e del bambino

Tin e Tip sono da oggi ricollocate da quella provvisoria alla loro sede originaria: «Eseguiti interventi di carattere tecnico che superano ampiamente i normali requisiti di attività»

Da oggi, giovedì 18 febbraio 2021, la Terapia Intensiva Neonatale e la Terapia Intensiva Pediatrica vengono trasferite dalla sede provvisoria all’interno del Polo Confortini – Borgo Trento, alla sede originaria dell’Ospedale della Donna e del Bambino. Verrà quindi gradualmente riattivata l’attività che era stata ridotta a partire dal giugno 2020. Al fine di tale trasferimento, l'Aoui in una nota a firma del commissario Francesco Cobello, fa sapere che «sono stati effettuati interventi di carattere tecnico-impiantistico, nuovi protocolli organizzativi che superano ampiamente i normali requisiti di attività in analoghi servizi ospedalieri».

Nella medesima nota si legge: «Quanto effettuato ha portato l’Ospedale della Donna e del Bambino a un livello tecnico ed igienistico di grande eccellenza, sicuramente tra i più elevati a livello nazionale ed internazionale. È stata massimizzata ulteriormente la sicurezza ambientale e procedurale, abbattendo drasticamente la probabilità di eventi avversi, a completa tutela della salute. Sono state quindi intraprese, nel corso degli ultimi mesi, varie attività condivise con la Commissione Esterna di esperti nominata dall’Azienda, che ha considerato positivamente la qualità e i risultati della grande mole delle azioni effettuate».

Trasferimento Tin e Tip all'ospedale della donna e del bambino - 18 febbraio 2021

Il periodo trascorso da giugno 2020 ad oggi «ha consentito di programmare e realizzare gli appropriati interventi clinici, organizzativi, strutturali e tecnologici, seppur in un periodo di oggettive difficoltà, dovute alla necessità di approvvigionamento di tecnologie innovative, in parte prodotte al di fuori dell’Italia. In questi ultimi mesi, si è progressivamente incrementata l’attività clinica e il numero di nascite». L’ottimale collaborazione con le Aziende e le Unità Operative dei punti nascita vicini, per nascite e trasferimento di neonati, ha di fatto contenuto, per quanto possibile, il disagio per mamme e famiglie e ad esse vanno i ringraziamenti sentiti dell’Azienda. I rilievi effettuati dopo le misure adottate, sia sull’impianto idrico, sia sull’ambiente, viene infine evidenziato nella nota dell'Aoui, «non hanno rilevato alcun isolamento di Citrobacter koseri del ceppo epidemico precedentemente sequenziato».

Quanto effettuato presso la Tin (Terapia Intensiva Neonatale, ndr) e la Tip (Terapia Intensiva Pediatrica, ndr) dell’Ospedale della Donna e del Bambino si sintetizza nei seguenti punti principali:

1. IMPIANTO IDRICO E LAVORI AMBIENTALI

È stato installato nel circuito dell’acqua fredda un ulteriore depuratore a Biossido di Cloro che raddoppia quello normalmente previsto solamente nel circuito dell’acqua calda. Sono stati inoltre sostituiti:

  • i lavabi con altri privi di troppo pieno;  
  • i rubinetti con altri a flussaggio automatico;
  • inseriti i filtri assoluti su ogni punto di erogazione di acqua-

I risultati di due tornate di analisi effettuate su 99 punti differenti, dopo questi interventi, hanno rilevato «la mancanza di agenti patogeni pericolosi».

2. REVISIONE DEI PROTOCOLLI ESISTENTI

Sono stati rivisti i seguenti protocolli:

  • screening e procedure di isolamento (madri e neonati);
  • accesso per operatori e visitatori nelle aree TIN TIP;
  • protocolli di igiene operatori e visitatori, con specifici audit;
  • programma di campionamento periodico ambientale.

È stato rinnovato il programma di campionamento periodico ambientale, attraverso analisi microbiologiche, su specifici punti di campionamento identificati:

  • Protocolli di sorveglianza delle infezioni ospedaliere e identificazione e comunicazione di incident reporting.

È stato rinnovato il protocollo per la sorveglianza delle Infezioni Correlate all’Assistenza, con l’ulteriore coinvolgimento di infettivologi, neonatologi e coordinatori. L’attività, dunque, secondo quanto si apprende, ora verrà «ripresa gradualmente data la necessità di riattivare il servizio con spazi e procedure di fatto completamente rinnovati». L’impegno profuso negli ospedali limitrofi per l’accoglimento di neonati sotto la 34esima settimana «verrà quindi gradualmente ridotto».

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