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Attualità Sommacampagna / Via Bassa

Trent'anni fa la sparatoria a Sommacampagna: morirono due agenti di Polizia e un pregiudicato

Con una cerimonia che si è tenuta il 14 marzo agli impianti sportivi del paese, sono stati ricordati Vincenzo Bencivenga e Ulderico Biondani, che nel 1992 perirono in un conflitto a fuoco in via del Lavoro, insieme a Massimiliano Romano

Trent’anni sono trascorsi dalla scomparsa degli agenti di Polizia Vincenzo Bencivenga e Ulderico Biondani, tragicamente uccisi per mano di un pregiudicato nel corso di un conflitto a fuoco avvenuto a Sommacampagna il 14 marzo 1992.
L’Amministrazione comunale ne ha onorato la memoria con una cerimonia che si è tenuta nella mattinata di lunedì 14 marzo, alle 12, presso gli impianti sportivi di Sommacampagna in via Bassa 1, alla presenza di alcuni familiari delle vittime, delle autorità civili, militari e religiose. Prima dell’intervento delle autorità, hanno avuto luogo la deposizione di una corona di alloro e la benedizione del Parroco di Sommacampagna, Don Alessandro Martini.

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I due giovani agenti Biondani e Bencivenga si trovavano a Sommacampagna con l’incarico di prelevare e portare in carcere un trafficante di stupefacenti legato alla malavita che, anziché trovarsi agli arresti domiciliari a Verona, si era recato a trovare, secondo l’ipotesi dell’epoca, la fidanzata. Purtroppo, l’incontro si tramutò in una violenta sparatoria in cui rimasero uccisi i due agenti della Squadra Mobile, oltre al pregiudicato Massimiliano Romano. «Una strage che qui a Sommacampagna non abbiamo mai dimenticato e che ci lascia tuttora sgomenti e senza parole — commenta il sindaco del Comune di Sommacampagna, Fabrizio Bertolaso —. Dobbiamo riconoscenza a loro e a chi quotidianamente difende le nostre comunità e il modo migliore per ricordare il loro sacrificio è impegnarsi a costruire un mondo di dialogo e rispetto. L'impegno costante delle forze dell'ordine e delle istituzioni che, negli anni, hanno sempre lavorato insieme, hanno permesso allo Stato di guadagnare terreno nel nostro territorio e di rendere Sommacampagna un luogo in cui oggi si vive serenamente. L'attenzione deve rimanere alta perché il nostro rimane un territorio appetibile, sia per il benessere diffuso che per la posizione geografica particolarmente strategica, anche per chi vuole delinquere».
Agli agenti, medaglia d’oro al valor civile alla memoria, è stata intitolata la sede degli impianti sportivi di Sommacampagna in cui si è tenuta la cerimonia.
All’apparenza quella dei due agenti di Polizia non doveva essere una missione pericolosa «Si sarebbero dovuti recare in Viale del Lavoro al civico 35 per prelevare un pregiudicato evaso dagli arresti domiciliari, prassi frequente nel nostro mestiere. Invece, appena dentro la palazzina, si scatenò l’inferno, a dimostrazione di quanto alto sia il prezzo di un’attività che ci vede sempre in prima linea nell’adempimento del dovere — spiega il Questore di Verona, la dottoressa Ivana Petricca —. Il tempo non cancella ma tiene viva la memoria e alto l’onore di chi ha sacrificato la vita in nome della sicurezza e della legalità».
Significative e particolarmente toccanti le parole di Pietro Sambugaro, l'allora sindaco di Sommacampagna accorso sul luogo della tragedia subito dopo la sparatoria. Presenti alla cerimonia di commemorazione anche un ristretto numero di rappresentanti – in osservanza delle disposizioni Covid-19 tuttora in vigore – dell’Arma dei Carabinieri, del corpo degli Alpini, delle associazioni d’arma di Sommacampagna e degli studenti delle Scuole Primaria Don Milani di Sommacampagna che hanno esposto le loro riflessioni sulla legalità, particolarmente apprezzate dal Questore di Verona.

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