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Attualità Castelnuovo del Garda / Lungolago Giuseppe Garibaldi

Al lido Campanello di Castelnuovo un fine settimana di formazione per i sommozzatori della Protezione civile

Al termine del corso, gli allievi ritenuti idonei potranno essere segnalati al Dipartimento della Protezione civile

Il lido Campanello di Castelnuovo del Garda si prepara ad ospitare questo sabato 25 e domenica 26 settembre le prove pratiche del programma di formazione per Sommozzatori di Protezione civile (SPC) organizzato dalla FIAS (Federazione Italiana Attività Subacquee) con il suo Nucleo sommozzatori di Protezione civile. L’iniziativa, che gode del patrocinio del Comune, si avvale della collaborazione della locale Squadra volontari, coordinata da Mattia Squarzoni. Attesi oltre 45 partecipanti fra allievi e docenti, provenienti da varie parti d’Italia.

«Intervenire nei momenti di emergenza e difficoltà è la missione principale di ogni volontario della Protezione civile, ciascuno secondo le proprie capacità e disponibilità – osserva il consigliere delegato alla Protezione civile Franco Trivellin − ma è altrettanto indispensabile avvalersi di un adeguato livello di preparazione e allenamento».

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«La FIAS fa parte della Protezione civile sin dalle origini e si è sempre distinta per la competenza, l’efficienza e la disponibilità in molte emergenze anche nautiche, come il naufragio della nave Costa Concordia davanti all’isola dal Giglio – spiega il presidente della Sezione Territoriale di Verona della FIAS Massimo Codognola −. I subacquei esperti, in possesso delle caratteristiche richieste, possono diventare sommozzatori di Protezione civile una volta superate le prove previste dal corso specifico, strutturato secondo le norme indicate nelle linee guida approvate dalla Consulta nazionale del volontariato di Protezione civile».

Impegnativo quanto avvincente, il percorso di formazione prevede lezioni di teoria e pratica in acque delimitate, con prove ed immersioni piuttosto difficoltose ma necessarie per acquisire esperienza in acqua e con particolari attrezzature, come i comunicatori subacquei, le telecamere ad alta definizione, i palloni di sollevamento speciali, le strumentazioni nautiche o le mute stagne speciali per ambienti inquinati. Al termine del corso, gli allievi ritenuti idonei potranno essere segnalati al Dipartimento della Protezione civile. Il loro addestramento non è però destinato ad interrompersi: per mantenere l’operatività dovranno infatti effettuare ogni anno un minimo di 15 ore di immersione di Protezione civile.

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