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"Carriera alias" al Maffei per gli studenti che non si riconoscono nel proprio genere

Anche se non hanno iniziato un percorso di transizione, potranno essere chiamati con un nome diverso. Emma Mazzi, rappresentante d'istituto: «Primo passo nella giusta direzione»

Pochi giorni fa, all'istituto Scipione Maffei di Verona è stata approvata la cosiddetta "carriera alias", uno strumento già presente in altre scuole italiane che permette agli studenti ed alle studentesse che non si riconoscono nel proprio genere di nascita di essere chiamati con un nome diverso, anche senza aver iniziato ad intraprendere un percorso di transizione. Una novità che la Rete degli Studenti Medi di Verona ha voluto porre in risalto oggi, 17 maggio, giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia. «Una vittoria per la comunità studentesca - ha commentato l'associazione scaligera - per la costruzione di un sistema scuola che sappia essere realmente inclusivo e adatto alle esigenze degli studenti e delle studentesse che lo frequentano».

«Si tratta nel pratico di un cambiamento relativo in termini legali soltanto all'ambiente scolastico, ma è un primo passo nella giusta direzione per il riconoscimento e la comprensione degli svariati spettri della comunità transessuale», ha affermato Emma Mazzi, rappresentante d'istituto del liceo. Mazzi, all'inizio dell'anno, aveva inserito questo progetto nelle proposte della sua lista. Una lista inserita tra le Liste Reset portate avanti dalla Rete degli Studenti Medi in molti istituti della città. «Si tratta di uno strumento funzionale anche per quanto riguarda il tema del benessere psicologico, che negli ultimi tempi ha interessato in maniera preoccupante le nuove generazioni, soprattutto in età adolescenziale - ha aggiunto la rappresentante d'istituto - Potersi sentire realmente accettati e riconosciuti in un luogo in cui noi giovani viviamo quotidianamente è infatti sicuramente positivo per la nostra salute mentale e per il difficile percorso nell'accettazione, in primis, di noi stessi».

Con l'approvazione della "carriera alias", Il Maffei si pone come esempio da seguire, essendo una delle prime scuole nel Veneto ad interessarsi attivamente alla proposta. «Questa conquista deve essere intesa come inizio di un percorso da portare avanti nei prossimi anni, da diffondere in ogni scuola sul territorio e da valorizzare per la rilevanza che ricopre - ha aggiunto Camilla Velotta, coordinatrice della Rete degli Studenti Medi di Verona - Verona si è resa spesso scenario di atti di violenza e discriminazione contro la comunità LGBTQIA+ e proprio per questo siamo soddisfatti di poter dichiarare l'approvazione della carriera alias in uno dei nostri istituti. Ma questo strumento è solo un primo passo per tutelare chi appartiene alla comunità transgender. Sono ancora necessarie importanti battaglie sulla formazione a livello sessuale, di genere e relazionale, per costruire una vera consapevolizzazione collettiva sui temi della transizione di genere, di cui le scuole devono necessariamente essere protagoniste».

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