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Luce e gas, Comune di Verona tira la cinghia. E sul caro vita chiede un "patto per la città"

Taglio di un'ora sull'illuminazione pubblica e riscaldamento al massimo a 19 gradi negli uffici. Chiesto incontro a rappresentanti di grande distribuzione e agricoltori per creare un paniere di prodotti a prezzi calmierati

Risparmiare sulle spese dell'elettricità e chiedere un calmieramento dei prezzi per alcuni beni di prima necessità. Contro i rincari, energetici e non solo, doppia iniziativa del Comune di Verona.
La prima è una razionalizzazione dei consumi sugli edifici pubblici e sull'illuminazione. Spegnendo le luci della città per un'ora al giorno, il Comune risparmierebbe 1.000 euro a giornata. Risorse che possono essere recuperate per dare sostegno a famiglie e imprese nel pagare le bollette.
La seconda è la convocazione dei rappresentanti della grande distribuzione organizzata e del settore agricolo per attivare un "patto per la città", con l’obiettivo di offrire ai veronesi un paniere di prodotti a prezzi calmierati uguali per tutti.

IL RISPARMIO SUI COSTI ENERGETICI

Il Comune ha stimato un risparmio di mille euro al giorno tramite l'illuminazione pubblica. Senza privare la città della luce, l'accensione sarà posticipata di mezz’ora alla sera e lo spegnimento sarà anticipato di mezz'ora al mattino. Un risparmio che porterebbe in breve tempo a recuperare risorse importanti da destinare a sostegni per l'emergenza del caro bollette.
Comune di Verona e Agsm Lighting sono al lavoro per concretizzare l'opportunità e utilizzare quanto prima la disponibilità economica frutto del risparmio.

Stesso discorso per il riscaldamento. L’indicazione è quella di rendere obbligatorio in tutti gli edifici pubblici la temperatura di 19 gradi centigradi, togliendo la tolleranza prevista di due gradi in aumento. Il meccanismo è stabilito nell'ordinanza sindacale antismog dello scorso settembre, che permette una temperatura massima di 21 gradi. Tolta ora questa possibilità, per tutti gli edifici pubblici vi è l’obbligo di rispettare il limite di 19 gradi, che scende invece a 17 negli spazi produttivi, generando altro risparmio di risorse.

BENI DI CONSUMO A PREZZI CALMIERATI

Tra non molto, il Comune di Verona avvierà un tavolo di confronto in cui saranno invitati i rappresentanti della grande distribuzione organizzata e del settore agricolo per attivare un "patto per la città". L'obiettivo è offrire ai veronesi un paniere di prodotti di prima necessità a prezzi calmierati.

«In tema di rincari energetici gli enti locali da soli possono fare gran poco - ha commentato il sindaco Federico Sboarina - Il caro prezzi delle fonti energetiche è un problema che va affrontato dal Governo con interventi ad hoc che solo la massima autorità dello Stato può fare. Sulla benzina ci sono accise vecchie di decine di anni e che solo il Governo può togliere, un'ooperazione che abbasserebbe sensibilmente il costo del carburante a vantaggio dei consumatori. Serve poi un ulteriore intervento straordinario per far fronte alla situazione emergenziale che si è venuta a creare a causa delle guerra, senza dimenticare le dovute verifiche su eventuali approfittatori che speculano su una situazione di difficoltà generale che interessa tutti, nessuno escluso. Quello che invece possiamo fare localmente è lavorare con le aziende municipalizzate. Contiamo di recuperare risorse dall’abbassamento del riscaldamento di un paio di gradi negli edifici pubblici, nidi e materne esclusi, così come dalla razionalizzazione dell’illuminazione pubblica sia nelle ore serali e notturne che mattutine. Risorse che andremo a destinare alle famiglie veronesi per sostenere il caro bollette e che andrebbero ad aggiungersi agli altri aiuti già messi in campo, a cominciare dal milione di euro destinato in bilancio per fronteggiare questa nuova emergenza. Inoltre inviterò i rappresentanti della grande distribuzione organizzata e del settore agricolo per chiedere di attivare un paniere di prodotti a prezzi calmierati, in questa fase è indispensabile coinvolgere il maggior numero di soggetti, per un fronte comune capace di intervenire in modo concreto ciascuno negli ambiti di competenza. Con Agec, ad esempio, abbiamo deciso di agevolare gli inquilini spalmando su otto mesi il pagamento delle bollette. Ricordo che i rincari colpiscono pesantemente anche gli enti locali, già fortemente penalizzati dalle mancate entrate causate dal Covid. L’aumento del costo dell’energia ha pesato finora per 6 milioni di euro sui conti del Comune, e chissà quanto inciderà negativamente l’ulteriore alzarsi dei costi. Nonostante ciò, faremo tutto il possibile per aiutare imprese e cittadini in difficoltà, così come è stato fatto durante la pandemia».

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