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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Mancano medici di base, Lanzarin: «Situazione di emergenza, ma non drammatica»

L'assessore regionale alla sanità ha fatto il punto della situazione con il direttore della sanità veneta Luciano Flor. «Dal 2023 al 2025 sono previsti 462 pensionamenti, ma arriveranno 589 nuovi medici». E nelle zone carenti, comunque il 70% dei cittadini è comunque assistito

Prima una rapida replica sulla polemica sollevata da Fimmg Veneto. E poi una dettagliata descrizione sullo stato attuale della medicina territoriale. Si è mossa in questo modo l'assessore alla sanità della Regione Veneto Manuela Lanzarin, senza nascondere il problema e cercando di dimostrare quanto è fatto per risolverlo. «Non abbiamo mai nascosto che esiste una situazione di emergenza per quanto riguarda i medici di base, ma è un problema che attanaglia tutta Italia e che si è acuito dopo la fase calda del Covid - ha spiegato l'assessore Lanzarin - Come Regione stiamo mettendo in campo tutte le contromisure possibili e tutte le Regioni italiane hanno chiesto di riprendere celermente il confronto su un documento che abbiamo inviato a giugno con proposte per interventi sia emergenziali che strutturali».

Scarica qui la sintesi sulla situazione dei medici di medicina generale in Veneto aggiornata a novembre 2022

Lo spunto per aggiornare i veneti sul grave problema della carenza di medici di famiglia è stato fornito dalla Fimmg regionale, la quale ha espresso disappunto e preoccupazione per il ritardo sulla pubblicazione del bando di ammissione al corso di formazione specifica in medicina generale per il triennio 2022-2025. L'assessore aveva già risposto a Fimmg Veneto, ma ieri, 16 novembre, ha voluto approfondire l'argomento, affiancata dal direttore generale della sanità veneta Luciano Flor.

Lanzarin ha rassicurato sul corso di formazione, da cui dovranno uscire i medici di base che dovranno sostituire i colleghi che andranno in pensione e che dovranno coprire quelle zone del Veneto in cui i cittadini non hanno attualmente un medico di famiglia. Il corso sarà bandito entro entro dicembre, in concomitanza con tutte le altre regioni italiane. E utilizzerà anche i fondi provenienti dal Pnrr, che producono 66 borse, da aggiungere alle 160 di finanziamento ordinario regionale per il primo anno. Altre borse, poi, verranno finanziate non appena definito il riparto nazionale derivante dal cosiddetto "Decreto Calabria". «A livello nazionale - ha poi aggiunto Lanzarin - vanno trovate risposte a una professione che non è evidentemente più appetibile come un tempo, lavorando sui carichi di lavoro, sugli aspetti incentivanti, sulla burocrazia che grava sugli medici di medicina generale e sulla qualità della vita. Detto questo, in Veneto la situazione è di emergenza, ma non drammatica come la si vuole descrivere. Oggi abbiamo in attività 2.766 medici di medicina generale. Dal 2023 al 2025 sono previsti 462 pensionamenti (calcolati sull’età di 70 anni prevista per la categoria), ma nello stesso periodo i corsi di formazione triennali in atto diplomeranno 589 nuovi medici».

«E bisogna anche spiegarsi bene su cosa si intende per zone carenti, che non necessariamente corrispondono in toto in cittadini senza assistenza», ha specificato l'assessore Lanzarin, precisando che in questo momento le zone carenti in Veneto sono 586. Il loro numero però si ridurrà a 346 grazie al bando rivolto ai medici per la loro copertura. Bando che si chiude il 15 dicembre prossimo e che ha già ricevuto 250 domande.
«Per zona carente - ha spiegato Flor - si intende che in un determinato ambito è venuto a mancare il medico, ma ciò non significa che tutti i cittadini di quella zona rimangano senza assistenza, anzi. Le persone in zona carente vengono assistite con varie modalità: inserendole in un medico che ha accettato di portare il suo massimale da 1.500 a 1.800, o affidandole a medici temporanei o a sostituti, come i medici che stanno frequentando gli anni di specializzazione affiancati da un tutor».
La Regione Veneto ha stimato che circa il 70% delle persone in zona carente abbiano comunque assistenza. Per le rimanenti, l’attesa di averne uno è stimata da pochi giorni a poche settimane, durante le quali, per ogni necessità, anche di semplici certificazioni, è a disposizione la guardia medica.

Infine, per il prossimo futuro, l'assessore Lanzarin ha annunciato un tavolo di confronto con i rappresentanti dei medici di medicina generale «nel quale ragioneremo di un modello assistenziale generale per tutto il territorio, sulla base delle necessità dello stesso, area per area».

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