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Poche maestre in Veneto, Zaia scrive a Roma: "Anno scolastico a rischio"

Sono diversi i fattori, segnalati dal presidente del Veneto, alla base di questa carenza, tra cui l'estromissione degli insegnanti diplomati dalle graduatorie, i pensionamenti e i trasferimenti

Il regolare inizio del prossimo anno scolastico in Veneto è a fortissimo rischio.

A scriverlo è il presidente della Regione Veneto Luca Zaia in una lettera indirizzata al ministro dell'istruzione Marco Bussetti. Il prossimo anno scolastico è messo a rischio dalla carenza di insegnanti nelle scuole primarie venete. Una carenza generata da tre fattori segnalati da Zaia al ministro Bussetti.

Il primo fattore è l'esclusione delle maestre con diploma magistrale dalle graduatorie ad esaurimento. Sono gli insegnanti colpiti dalla sentenza del dicembre 2017 del Consiglio di Stato, secondo cui solo chi è laureato può entrare in graduatoria, mentre i diplomati sono relegati alle supplenze, anche se possono vantare anni e anni di insegnamento, visto che l'obbligo della laurea è scattato solo nel 2001. Per Zaia, gli insegnanti a rischio solo per questo fattore sono 848, ma potrebbero essere molti di più dato che se ne stimavano più di 900 solo in provincia di Verona. Maestri e maestre che hanno già scioperato l'inverno scorso e che sono pronti ad una nuova protesta prima dell'inizio del nuovo anno scolastico.

Il secondo e il terzo fattore per la carenza di insegnanti nelle scuole primarie veneto sono coloro che vanno in pensione o che hanno ottenuto il trasferimento in un'altra regione, che per Zaia sono 888, a cui si aggiunge il basso numero di posti assegnati al Veneto per i corsi di laurea in scienze della formazione primaria, che tra Padova e Verona sono circa 300. 

L'appello lanciato dal presidente del Veneto al ministro dell'istruzione è quello di affrontare il problema "con urgenza e in modo adeguato".

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