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Via al cantiere all'ex Tabacchi, primo tassello verso la "Zai life". Sboarina: «La mia visione di Verona prende forma»

Dall'Arena alla Fiera, passando per la stazione, il "Central Park" e l'area rigenerata dell'ex Tabacchi, un unico asse che cittadini e turisti potranno attraversare. I tempi? Sboarina: «Verona è città olimpica, dopo i giochi di Pechino tocca a noi. Ci faremo trovare pronti». Per l'ex Manifattura si punta già al 2024

È quello che l'amministrazione comunale di Verona definisce «uno dei tasselli più importanti del grande puzzle della nuova Zai storica», ovvero quell'area che, seguendo la visione urbanistica dell’attuale amministrazione, dovrebbe arrivare a «cambiare completamente il volto della città». L'obiettivo è quello di renderla «moderna come le grandi metropoli europee» e «ancora più attrattiva per turisti e investitori». L’ex Manifattura Tabacchi, tra viale Piave e la Fiera, dovrebbe insomma rappresentare «il primo grande intervento di rigenerazione urbana della città». Secondo quanto annuciato da una nota del Comune di Verona, ora che «è finito l’iter burocratico», a meno di tre anni dall’acquisto dell’area da parte della proprietà, si passerà quindi ai «cantieri veri e propri», con l’«obiettivo di tagliare il nastro nel 2024».

Si tratta di un «progetto innovativo», composto da quelle che la nota del Comune definisce «soluzioni architettoniche mai viste prima a Verona», ma soprattutto è un progetto che viene giudicato «strategico per il quartiere». Dal recupero di quest’area dipenderebbe infatti «anche lo sviluppo della fiera, che avrà a disposizione nuovi parcheggi e servizi dedicati, oltre ad una riqualificazione delle aree esterne che, con camminamenti e percorsi ad hoc, creeranno un tutt’uno tra i due poli». A beneficiarne dovrebbe inoltre essere «anche i quartieri limitrofi, grazie alle opere compensative e agli interventi viabilistici che miglioreranno la qualità della vita dei cittadini», spiega sempre la nota del Comune di Verona.

Rendering ex manifattura tabacchi_esterno_fornace-2

Complessivamente, in base a quanto riferito quest'oggi, si prevede nell'area la «costruzione di 37.400 metri quadrati di edifici, rispetto ai 55 mila attuali, così distribuiti: 7.700 mq commerciali (dimezzati con la Variante 23), 11 mila mq produttivo-direzionali e 18.700 mq riservati al turistico-ricettivo». Cosa  sorgerà al posto degli edifici abbandonati e degradati è stato illustrato oggi in Fiera dalla proprietà e dai progettisti. Sullo schermo sono scorse le immagini di un video emozionale e i rendering di ciò che tra pochi anni i veronesi dovrebbero infine poter ammirare al posto di abbandono e degrado, nonché delle varie opere compensative previste e delle proposte progettuali studiate per rispondere all’esigenza di integrare il recupero dell’area con questa zona della città, cerniera strategica tra la porta Sud, il quartiere fieristico e il cosiddetto "Central park" che, in un prossimo futuro, dovrebbe sorgere all’ex Scalo Merci.

Alla presentazione hanno partecipato il sindaco Federico Sboarina, l’assessore alla Pianificazione urbanistica Ilaria Segala, il presidente di Veronafiere Maurizio Danese, il soprintendente Vincenzo Tiné. Per la proprietà, il presidente della società VR.RE, Heinz Peter Hager, per lo studio di progettazione Snøhetta, gli architetti Patrick Lüth e Angelo Pezzotta. Hanno partecipato anche numerosi consiglieri comunali e i rappresentanti della Fiera e degli ordini professionali cittadini.

«Non posso che essere soddisfatto – commenta il sindaco Federico Sboarina -. Prende forma la visione della città che ho in mente e per la quale abbiamo lavorato incessantemente sin dal primo giorno. Questo è uno dei tasselli strategici del grande puzzle che cambierà il volto di Verona sud e della città intera,  una rigenerazione urbana che in breve tempo restituirà ai veronesi un’area di grandi dimensioni, un nuovo spazio accessibile e fruibile da tutti. Un luogo oggi degradato, teatro in questi anni di numerosi sgomberi e di operazioni contro il degrado, il cui recupero si inserisce in un piano più ampio di cui fanno parte anche gli ex Magazzini generali, il recupero della ghiacciaia e la riconversione dell’ex Scalo merci nel grande Central Park cittadino. La parte burocratica è terminata, un iter amministrativo che ha davvero bruciato i tempi e che ora passa alla fase operativa, con l’avvio degli interventi. E con tempi certi, ricordo che per la prima volta Verona è città olimpica, dopo i giochi di Pechino tocca a noi. Ci faremo trovare pronti».

«L’ex Manifattura Tabacchi è il nostro progetto bandiera, avviato nei primi mesi di Amministrazione e per il abbiamo davvero ingranato la marcia - commenta l'assessore Segala -. Abbiamo corso come mai prima, la procedura regionale ce lo ha consentito e noi abbiamo dimostrato che anche i processi urbanistici più complessi possono andare veloci. Verona ha bisogno di interventi come questi, qualificanti sotto ogni punto di vista».

«Un progetto di grande rilevanza per la riqualificazione di tutta l’area urbana dell’area della Zai storica e di Verona sud – ha detto Danese -. Un intervento di ‘rigenerazione urbana’, sostenibile che riguarda anche l’attività di Veronafiere e il futuro infrastrutturale di un quartiere che negli ultimi anni è stato oggetto di profondi mutamenti che ne stanno sensibilmente migliorando la qualità e la fruibilità, anche da parte della cittadinanza. Insieme ai grandi progetti già avviati e in itinere, come l’ex Ghiacciaia, le Gallerie Mercatali e il Central Park, porterà un miglioramento considerevole per l’immagine complessiva della città e della fiera, che accoglie in media ogni anno 1,3 milioni di operatori provenienti da tutto il mondo e 15 mila aziende clienti».

Rendering ex manifattura tabacchi_veduta_aerea-2

«Una sfida straordinaria se si considera l’estensione dell’area su cui è in opera l’ampia rigenerazione urbana – ha dichiarato Tiné –. Un’operazione che punta a cambiare radicalmente il volto di questa zona della città. Una riconversione che si articola su più fronti, dagli ex Magazzini Generali allo Scalo merci, e a cui si accompagnerà anche una rigenerazione delle infrastrutture e una revisione della viabilità. Il tutto per la creazione di un nuovo grande spazio urbano, per una Verona all’insegna del contemporaneo e del recupero di strutture industriali straordinarie, che si prestano ad innesti architettonici di alta qualità, come quello prospettato per la riconversione dell’ex Manifattura. Un plauso all’Amministrazione, che ha stimolato questo innesto, il compito della Soprintendenza è stato quello di connettere nel miglior modo possibile il moderno con la parte monumentale. Un modello esemplare, questa è la strada giusta».

Infine, la soddisfazione del presidente Hager: «Quando nell’agosto 2019 abbiamo acquistato l’area, ci hanno dato dei pazzi. E forse un po’ lo siamo stati, ma questa è senza dubbio una scommessa vinta, portata a casa in meno di tre anni grazie ad un’ Amministrazione comunale dotata di un livello di efficienza politica e amministrativa che anche nelle città del nord si fatica a trovare. Tanto che abbiamo deciso di investire anche sull’ex Scalo merci ma non ci fermiamo qui. Siamo venuti a Verona per rimanervi e siamo orgogliosi di contribuire al grande progetto di sviluppo urbano illustrato dal sindaco».

presentazione_tabacchi_in_fiera Sboarina Segala Tiné-2

A che punto siamo?

Il Comune di Verona spiega che il 20 gennaio «si è chiusa positivamente la Conferenza dei Servizi decisoria per il progetto di recupero dell’Ex Manifattura Tabacchi, che ne ha approvato la variante urbanistica». L’iter procedurale è dunque «davvero al termine», essendo già stati «incassati i pareri favorevoli della Soprintendenza e l’ok dalla Regione per quanto riguarda lo screening ambientale». Inoltre, spiega sempre il Comune, sono già stati effettuati «i lavori di bonifica e le demolizioni sull’edificato non vincolato». Come da normativa, per il progetto strategico di interesse turistico regionale, è previsto nei prossimi giorni il «passaggio in Consiglio comunale prima dell’ultimo e definitivo viaggio a Venezia per la firma del presidente Zaia». 

Il progetto in sintesi

Complessivamente, in quest’area si prevede la costruzione di «37.400 metri quadrati di edifici, rispetto ai 55 mila attuali, così distribuiti: 7.700 mq commerciali, 11 mila mq produttivo-direzionali e 18.700 mq riservati al turistico-ricettivo». Sorgeranno «due alberghi per fasce turistiche diverse», quindi «uffici nella parte direzionale mentre il piano terra della parte storica sarà occupato da ristoranti e negozi».

Uno dei «punti di forza della rigenerazione dell’area» è costituito dalla «presenza della parte storica, quella vincolata e da preservare, quell’archeologia industriale che, nel progetto elaborato, diventa un valore aggiunto». Quindi la «sostenibilità e l'integrazione con il territorio», ma anche l'«attenzione alla bellezza, tutti must dello studio di architettura norvegese Snøhetta, tra i più importanti a livello europeo, a cui la proprietà ha affidato la progettazione».

Le opere compensative

ll valore complessivo delle opere compensative è di «circa 7.100.000 euro», e comprende la «premialità per il credito edilizio (circa 880 mila euro per l'acquisto di un'area di 4 mila metri quadrati la cui quota di competenza è per il 51 per cento del Comune e per il 49 per cento del Polo Fieristico), il pagamento del costo edilizio (500 mila euro circa), la realizzazione delle opere vere e proprie, molte delle quali ad uso pubblico e in ambito esterno al compendio stesso». Le principali ricordate dal Comune di Verona in una nota sono le seguenti:

  • La rotatoria stradone Santa Lucia- viale della Fiera, che andrà a sostituire l'esistente intersezione a T, con conseguente riqualificazione dei rami stradali confluenti inclusi gli attraversamenti pedonali, i percorsi ciclopedonali, l'allargamento dei marciapiedi.
  • La rotatoria viale della Fiera-via Scopoli, anche in questo caso l'attuale incrocio semaforico verrà sostituito dalla nuova infrastruttura circolare. 
  • La riqualificazione di viale della Fiera, opera che si intende per l'intero sviluppo del viale, circa 280 metri tra le due nuove rotatorie, che sarà a doppio senso di marcia. 
  • Corsia di entrata alla Manifattura Tabacchi da viale del Lavoro, l'intervento comprende la corsia di uscita da viale del Lavoro in entrata ai parcheggi pubblici e privati al primo piano seminterrato del complesso.
  • A ciò si aggiunge l'importante riqualificazione di tutta l'area antistante la fiera, grazie all'acquisto da parte della proprietà di una porzione di superficie tra gli ingressi dei complessi. 
  • Naturale conseguenza di tali interventi è la corsia preferenziale che verrà creata per collegare il nuovo comparto Fiera/ex Manifattura Tabacchi con l'ex Scalo Merci/Central Park e la Stazione ferroviaria di Porta Nuova. Una distanza di poco più di 800 metri che sarà facilmente e piacevolmente percorribile anche a piedi e i bici, attraverso percorsi sicuri e immersi nel verde.

Cenni storici sull'ex Manifattura Tabacchi

La Manifattura dei Tabacchi di Verona interessa la seconda fase dell’industrializzazione a partire dagli anni Venti, conseguente alla costruzione della nuova stazione di Porta Nuova (1922). La costruzione dell’intero complesso della Manifattura dei tabacchi fu realizzata in fasi diverse: il primo insediamento riguarda il magazzino dei tabacchi greggi che fu realizzato nel 1932, successivamente nel 1937 fu edificato lo stabilimento e la palazzina destinata agli uffici e agli alloggi per funzionari. La Manifattura fu inaugurata nel 1940.

Il magazzino dei tabacchi greggi fu affiancato dallo stabilimento che copriva un’area di 2.350 mq, sul retro da altri due fabbricati di cui uno destinato ad officine e l’altro a centrale termica. La Manifattura fu danneggiata durante la seconda guerra mondiale, per essere poi parzialmente ricostruita nel dopoguerra. Per la zona che da viale Piave arriva alla Fiera, è l’avvio di quella rigenerazione che, da qui ai prossimi anni, interesserà tutta l’area di Verona sud e in particolare dell’ex Zai, grazie alla riconversione e al recupero di aree dismesse e degradate che torneranno ad integrarsi con il tessuto urbano.

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