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Venerdì, 29 Marzo 2024
Attualità Borgo Venezia / Viale Stazione Porta Vescovo

Svelato il volto della nuova stazione ferroviaria di Porta Vescovo: «Sarà viva e sicura, connessa con l'università. Cantieri nel 2024»

Comune, Rete ferroviaria italiana e università lavorano al protocollo legato alla riqualificazione della stazione di Porta Vescovo: «L'obiettivo è la connessione con il polo universitario e la creazione di spazi sempre vissuti e sicuri, a vantaggio di tutto il quartiere». La durata stimata dei lavori è di due anni

«Verona città universitaria è un sogno che la città insegue da decenni. E che ora si appresta a diventare realtà, grazie al gioco di squadra tra amministrazione, università e Rete ferroviaria italiana». Così viene presentato in una nota del Comune di Verona il progetto di riqualificazione della stazione di Porta Vescovo, ovvero «il primo tassello dell’ambizioso progetto che punta ad integrare polo universitario e territorio circostante non solo virtualmente, ma anche realmente e soprattutto logisticamente».

La stazione, spiegano da Palazzo Barbieri, «può essere molto di più di un semplice luogo di passaggio, può uscire dagli schemi del non luogo, dove gli spazi esterni sono spesso terra di nessuno e dove la sicurezza non è mai abbastanza percepita, soprattutto nelle ore serali e notturne». La stazione, prosegue la nota, «deve  invece essere un luogo vivo, bello, sicuro e accessibile a tutti». Dovrà quindi essere «connesso in modo diretto con l’università attraverso nuove piste ciclabili e percorsi pedonali, vissuto durante tutto il giorno, in linea con la vivacità del quartiere universitario in cui si insedia».

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È insomma questa la visione che anima il progetto presentato oggi in municipio a Verona. Si tratta, precisa ancora la nota di Palazzo Barbieri, di «un investimento che rientra nel piano nazionale di riqualificazione delle stazioni passeggeri di Rfi e che l’amministrazione ha colto come occasione per connettere l’infrastruttura con l’adiacente polo universitario e integrarlo in modo concreto e reale con il vissuto del territorio». I lavori, il cui costo è stimato in «15 milioni di euro», secondo quanto annunciato quest'oggi dovrebbero iniziare già l’anno prossimo per poi concludersi nel 2026: «Verranno eliminate tutte le barriere architettoniche oggi presenti - specificano ancora da Palazzo Barbieri - e saranno completamente riqualificati gli spazi interni attualmente in stato di parziale degrado. Elementi qualificanti del progetto saranno l’attenzione alla sostenibilità e al verde».

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Ass. Ferrari: «La stazione tornerà un luogo vivo e sinergico con l’università»

«Verona città universitaria, questa è l’aspirazione dell’amministrazione comunale per i prossimi quattro anni e mezzo e questo è un tassello concreto verso l’obiettivo. - ha detto la vicesindaca Barbara Bissoli - Un’occasione importante per rinsaldare la collaborazione tra Verona e l’ateneo veronese e per mettere in connessione le infrastrutture con l’università. Siamo convinti che i saperi accademici possono integrarsi perfettamente con l’amministrazione pubblica della città e quindi ben vengano interventi di questo tipo».

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L’assessore alla mobilità, Tommaso Ferrari, ha aggiunto: «Allarghiamo lo sguardo oltre il perimetro dell’ intervento per connetterlo con la realtà universitaria. L’obiettivo de protocollo a tre è proprio questo, allargare la progettualità di Rfi fino alla Santa Marta e al Polo Zanotto, creando connessioni oggi inesistenti. L’idea è far sì che la stazione di Porta Vescovo possa ritornare a essere un luogo vivo e sinergico all’università, con collegamenti ciclopedonali che permettano di raggiungere in sicurezza l’università della stazione e viceversa anche attraverso viale Torbido. Una sinergia di ampio respiro, per un progetto che rappresenta una svolta per il quartiere di Veronetta e non solo».

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Alla conferenza stampa hanno partecipato per l’Università di Verona il Pro Rettore Vicario Roberto Giacobazzi e il referente trasferimento conoscenza e rapporti con il territorio Diego Begalli, per la Direzione stazioni di Rfi Antonello Martino, responsabile ingegneria e investimenti stazioni, Susanna Borelli responsabile investimenti stazioni area nord e Giuseppe Riggi project manager investimenti stazioni area nord).

Come spiegato dai responsabili, gli interventi di Rete Ferroviaria Italiana (capofila del Polo Infrastrutture del Gruppo FS) nella stazione di Verona Porta Vescovo prevedono «la riqualificazione e la rifunzionalizzazione del fabbricato viaggiatori e delle aree esterne, con l’obiettivo di migliorare l’accessibilità in stazione, il decoro e la sicurezza». Nello specifico i lavori di Rfi dovrebbero garantire «l’innalzamento dei marciapiedi a 55 cm (standard europeo) per consentire l'accesso a persone a ridotta mobilità e l'abbattimento di barriere, l’inserimento di ascensori, e la realizzazione di pensiline con nuova illuminazione e sistema di informazione al pubblico». Saranno inoltre «incrementati anche i servizi per il viaggiatore, con lo sviluppo di un polo di mobilità intermodale all’esterno della stazione». Entro la fine del 2023 dovrebbe essere «completato l’iter progettuale e nel primo semestre del 2024 saranno inaugurati i cantieri». I lavori, per un investimento di 15 milioni di euro, avranno una «durata stimata in due anni».

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Il prorettore vicario Giacobazzi ha commentato: «Quante volte abbiamo provato a pensare Verona come città universitaria. L’università di Verona è una grande università non solo in termini di iscritti ma anche come indotto economico. L’università vuole esistere per quella che è, cioè un luogo e una comunità in cui gli studenti vivono gli spazi non solo virtualmente, ma anche realmente. Integrare la stazione al polo universitario anche dal punto di vista logistico potrebbe essere forse il primo vero passo per rendere Verona davvero una città universitaria. Se poi ci saranno spazi a disposizione dell’università, - ha concluso Giacobazzi - si potrà pensare ad attività in sintonia con quelle che già si realizzano d’estate per e con gli studenti».

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