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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Niente palco per la rassegna "Il Teatro è Servito", Briani ancora attaccata

Enzo Rapisarda: "L'assessore mutila la cultura invece di difenderla". Verona Domani però la difende e la consigliera comunale Bocchi definisce Rapisarda "un saltimbanco della propaganda politica"

Al Cortile Montanari di Verona il teatro non sarà più servito. La ventennale rassegna "Il Teatro è Servito" curata dalla Nuova Compagnia Teatrale del regista Enzo Rapisarda non si terrà. E non si tratta di questioni legate alla sicurezza come per le sagre, ma di una decisione politica, confermata anche nel consiglio comunale dello scorso 10 maggio.

Ci è stato imposto un veto da chi dovrebbe difendere la cultura e invece sceglie di mutilarla - ha fatto sapere Rapisarda, attaccando direttamente l'assessore alla cultura del Comune di Verona Francesca Briani - Vogliono privare i cittadini veronesi di un'importante iniziativa culturale, ma una cosa in particolare mi ha profondamente indignato: si vuol far intendere che la nostra rassegna sia di secondario interesse per la cittadinanza. Mai avrei immaginato di sentire queste parole rivolte all'attività della Nuova Compagnia Teatrale, come dimostrano i numerosi riconoscimenti locali, nazionali e internazionali. La nostra rassegna, oltre a proporre più di trenta spettacoli di teatro, danza e musica, ha sempre dato grande spazio anche ad attività di grande valore sociale. Noi non ci fermeremo perché non l'abbiamo mai fatto, e rivendichiamo il diritto di portare cultura a chi ne è assetato, anche in circostanze tanto scoraggianti.

A contrattaccare Rapisarda ci ha pensato la consigliera comunale leghista Laura Bocchi che ha definito Rapisarda un "saltimbanco della propaganda politica" che "voleva un trattamento di favore". E solidarità all'assessore Briani è stata espressa da Verona Domani. "Quanto alla compagnia di Rapisarda - riferisce il gruppo politico di maggioranza - vista la considerazione che gli stessi membri hanno del loro lavoro artistico, siamo sicuri che avranno centinaia di inviti quanto meno a livello europeo. Così potranno donare anche ad altri, dopo decenni, il loro teatro".

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