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Caccia al cinghiale, rinnovata la sperimentazione sul Baldo e in Lessinia

Nell'ultima stagione venatoria, sono stati prelevati 1.220 esemplari in Lessinia e 308 sul Baldo. «Risultanti incoraggianti, ma ancora insufficienti», ha commentato l'assessore regionale Giuseppe Pan

Anche per la prossima stagione, è stata confermata la sperimentazione della caccia di selezione ai cinghiali sul Baldo e in Lessinia. Lo ha confermato l'assessore regionale alla caccia Giuseppe Pan, dopo l'approvazione della giunta regionale alla proroga del regime venatorio sperimentale per la gestione dei cinghiali nel Veronese.

Da dieci anni, la caccia al cinghiale è autorizzata in Lessinia e ha consentito il prelievo di 5.479 esemplari, di cui 1.220 solo nell'ultima stagione venatoria 2019-2020, su una popolazione stimata di circa 7mila esemplari. Lo scorso anno, il regime sperimentale è stato esteso per la prima volta anche all'area del Baldo e il bilancio è di 308 capi abbattuti su una popolazione complessiva stimata tra i 1.500 e i 2.500 esemplari sull'intero massiccio.

«Risultanti incoraggianti, ma ancora insufficienti», ha commentato Pan. Lo scorso anno si è registrata, infatti, una forte impennata dei danni subiti dalle imprese agricole e dagli abitanti. Le richieste di risarcimento per la Lessinia, ad esempio, hanno superato i 143mila euro.

Il piano per il prelievo in selezione del cinghiale in Lessinia ha autorizzato per quest'anno il prelievo da appostamento fino a 450 capi fino al 31 marzo 2021. Sarà possibile utilizzare anche la tecnica della "girata", a partire dall'1 novembre fino al 31 gennaio 2021, senza limite numerico di capi.
Analogo il numero di capi e il calendario previsto per l'area del Baldo: 450 esemplari con il prelievo in selezione (da appostamento). Anche in quest’area sarà autorizzata la tecnica della "girata" con cui si stima un prelievo di cattura compreso tra i 200 e i 250 esemplari, dato il particolare metodo di caccia, meno invasivo per le specie animali presenti nell'area interessata.
«Mi auguro che il rinnovato regime sperimentale, insieme alla prosecuzione del piano regionale di controllo nei confronti dei cinghiali - ha concluso Pan - possano ottenere i risultati sperati, in modo da riportare l'indice di densità di questa popolazione entro i due esemplari ogni 100 ettari. Faccio quindi appello all'azione sinergica tra prelievo venatorio e attività degli operatori abilitati al piano di controllo nel restante periodo dell'anno, perché solo così la strategia di contenimento potrà essere efficace per la tutela delle colture agricole, della fruizione turistica e per la sicurezza dei cittadini».

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