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Dopo le polemiche anche il professor Burioni difende Carlotta Rossignoli: «Per lei nessuna facilitazione»

«In un paese dove il merito è spesso considerato una colpa e quasi sempre un privilegio, - afferma il prof. Roberto Burioni - è comprensibile che questo comportamento possa disturbare alcuni. Invece io sono molto felice, e faccio a Carlotta i migliori auguri per la sua carriera, che sono certo sarà brillantissima»

«Carlotta Rossignoli, una ragazza veronese, si è laureata in Medicina nella mia Università a 23 anni, pieni voti e lode. In qualunque nazione del mondo questa sarebbe stata una bella notizia che avrebbe portato applausi alla studentessa e al suo ateneo, e che invece in questo nostro povero paese genera una tormenta di polemiche». Così il professor Roberto Burioni interviene pubblicamente con un lungo post affidato ai social in merito alla recente polemica mediatica che, suo malgrado, vede coinvolta la giovane dottoressa veronese. 

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Lo stesso prof. Burioni prosegue analizzando la questione più da vicino: «Il motivo delle polemiche non si capisce, perché Carlotta (che io non conosco, non insegno nel suo Corso di Laurea) non è una somara diventata di colpo brava al San Raffaele grazie a qualche raccomandazione: ha concluso il Liceo Classico in soli 4 anni, con la media del 10. Proprio per questo il presidente Mattarella l’ha premiata nel 2017 nominandola Alfiere del Lavoro. Carlotta viene ammessa nella mia università, dove mantiene i ritmi e le prestazioni del Liceo, - spiega sempre il prof. Burioni - superando esami e tirocini a tempo di record. A un certo punto, nella scorsa primavera, chiede di potersi laureare in anticipo. La cosa è inusuale anche in un ateneo di eccellenza come il nostro, per cui l'università chiede un parere formale al ministero dell’Università, domandando "questa ragazza si può laureare?". La risposta del ministero non lascia adito a dubbi: in sostanza non solo Carlotta si può laureare, ma se l’università le negasse questa possibilità le farebbe un torto. Però, siccome impedire a uno studente di sprigionare il suo talento non rientra tra le nostre priorità, ovviamente la possibilità non le viene negata».

Insomma, a detta del professor Roberto Burioni, Carlotta «non ha avuto nessuno sconto e nessuna facilitazione: questo percorso è disponibile per tutti gli studenti della nostra università, e non si capisce il clamore suscitato visto che io stesso, che ho impiegato i regolari cinque anni per fare il Classico, mi sono laureato all’Università Cattolica nel lontano 1987 a ventiquattro anni. Forse la mia fortuna è stata che allora non c’erano i social», chiosa il professor Burioni che poi aggiunge: «Però, a pensarci bene, l’unica colpa che può avere avuto la nostra università è stata quella di non avere ostacolato una studentessa già bravissima nel mettere a frutto il proprio talento. In un paese dove il merito è spesso considerato una colpa e quasi sempre un privilegio, è comprensibile che questo comportamento possa disturbare alcuni. Invece io sono molto felice, e faccio a Carlotta i migliori auguri per la sua carriera, che sono certo sarà brillantissima. Tutto il resto - conclude il professor Roberto Burioni - orologi, minigonne, viaggi esotici e via dicendo, sono chiacchiere da bar o scelte di vita personali dei nostri studenti che in nessun modo ci riguardano». 

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