rotate-mobile
Giovedì, 21 Settembre 2023
Attualità Porto San Pancrazio / Via Bernini Buri

Trenta tartarughe palustre americane trasferite da Amia: «Minacciavano la biodiversità di Bosco Buri»

Intervento congiunto del Comune di Verona e Amia a tutela dell’ecosistema: «Una razza non autoctona che, se abbandonata e rilasciata nell'ambiente, può causare gravi danni»

Sono circa una trentina gli esemplari di tartarughe palustre americana prelevati dal Comune di Verona, in coordinamento con Amia, presso il parco di Bosco Buri e trasferite al centro di raccolta temporaneo, allestito nel vivaio comunale di via delle Diga al Chievo. Lo si apprende da una nota di Amia che poi spiega: «Un intervento mirato e congiunto, effettuato per la prima volta nel territorio veronese, finalizzato alla salvaguardia dell’habitat e dell’ecosistema, non soltanto dell’ampia area verde del parco Buri, ma dell’intera zona limitrofa al fiume Adige. Questa tipologia di testuggine infatti, venduta spesso come animale da compagnia è inclusa nella lista tra le peggiori specie invasive al mondo, rappresentando una serie minaccia per l’equilibrio ambientale e degli habitat naturali».

Bosco Buri - tartarughe Amia - foto1-2

Secondo quanto spiegato da Amia, si tratterebbe infatti di «una razza non autoctona che, se abbandonata e rilasciata nell'ambiente, può causare gravi danni, diventando un vorace predatori di anfibi, pesci, insetti, uova e piante acquatiche ed incidendo pesantemente sulla vita delle specie locali». Proprio per questo motivo, al fine di contenere l’impatto della specie americana all’interno del parco Buri, dove le tartarughe pare stessero continuando a riprodursi presso uno stagno presente in riva al fiume, l’amministrazione comunale ha deciso di intervenire con un «progetto di eradicazione e trasferimento degli esemplari presso un’apposita struttura appositamente realizzata presso il vivaio comunale».

Le trenta testuggini, di peso superiori anche ai due chilogrammi, sono state posizionate in un container scarrabile di grandi dimensioni, fornito gratuitamente da Amia. Operatori della società di via Avesani hanno inoltre provveduto a riempire di acqua il contenitore per consentire agli esemplari di alimentarsi e termoregolarsi. Alcuni tecnici del Comune si occuperanno periodicamente del monitoraggio e dell’alimentazione degli esemplari.

«Le testuggini rimarranno presso la postazione del Chievo qualche mese, - evidenzia la nota di Amia - in attesa del completamento dei lavori di realizzazione del nuovo centro di recupero regionale per le specie invasive di Porto Viro. La crescente diffusione nell’ambiente di questa razza, causata dagli abbandoni volontari e i conseguenti danni e rischi per la conservazione delle specie autoctone, hanno determinato la necessità di intervenire, vietandone tramite un decreto legislativo dell’Ue, l’importazione, la detenzione, l’allevamento, il commercio», sottolinea in conclusione Amia.

Sullo stesso argomento

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Trenta tartarughe palustre americane trasferite da Amia: «Minacciavano la biodiversità di Bosco Buri»

VeronaSera è in caricamento