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Arpav: «Livelli di PM10 in calo, ma la criticità resta invariata»

Verona resta dunque al livello di allerta smog color verde, il livello più basso. Livello di allerta intermedio per Legnago e allerta alta, invece, per San Bonifacio

Tra sabato 11 e domenica 12 gennaio, Arpav ha registrato un significativo calo delle concentrazioni di polveri sottili grazie al passaggio di una piccola depressione in quota che ha favorito un maggior rimescolamento, nella giornata di sabato, e un'attenuazione dell'inversione notturna tra sabato e domenica.

Ieri, infatti, tutte le centraline della regione hanno fatto registrare concentrazioni inferiori al valore limite giornaliero, ad eccezione di Treviso e Padova, appena sopra la soglia. Le condizioni atmosferiche già da oggi sono ritornate poco dispersive, con condizioni di alta pressione, senza precipitazioni e con venti in prevalenza deboli. Arpav dunque prevede per i prossimi giorni, un nuovo aumento delle concentrazioni delle polveri.

L'Accordo di Bacino Padano prevede il rientro da una criticità superiore al livello verde (zero) solo in presenza di condizioni atmosferiche dispersive. Per questo motivo, fino al prossimo giovedì, vengono mantenuti sostanzialmente i livelli di criticità validi sino ad oggi, tranne che per Treviso che raggiunge il livello massimo di criticità (rosso).

Quanto comunicato da Arpav oggi, 13 gennaio, smentisce le previsioni negative fatte in questi giorni per Verona. Si temeva che il capoluogo scaligero passasse dal livello di allerta verde, il più basso, al livello intermedio, quello arancione. Questo avrebbe significato provvedimenti antismog ancora più severi, con il blocco della circolazione per le auto diesel fino agli Euro 4. Il bollettino di Arpav, invece, non cambia le cose per la provincia di Verona. Resta il livello di criticità rosso per San Bonifacio, il livello di criticità arancione per Legnago e il livello di criticità verde per Verona.

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