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Essere una "star" 48 milioni di anni dopo la propria scomparsa: il pesce di Bolca che incuriosisce l'Italia intera

Il reperto fossile ritrovato nella Pesciara di Bolca e patrimonio del Museo civico di Storia Naturale di Verona è stato studiato anche dai paleontologi dell'Università di Torino: «Potrebbe essere una forma di transizione evolutiva»

Era già stato nominato ufficialmente la "star" del Museo di Storia Naturale di Verona, ma il fossile rinvenuto a Bolca sta attirando l'attenzione anche a livella nazionale. Si tratta del reperto fossile più antico di pesce cartilagineo mai rinvenuto prima ed è stato ritrovato durante i recenti scavi paleontologici eseguiti presso i giacimenti della Pesciara di Bolca e del Monte Postale. Un esemplare eccezionalmente ben conservato, risalente a circa cinquanta milioni di anni fa e che recentemente ha così arricchito e impreziosito in modo considerevole il patrimonio conservato nel noto museo di Verona. Il nuovo reperto non è stato l'unico ritrovamento di valore, vi sono infatti anche altri due pesci ossei di pregevole interesse, tra cui una "Mene rhombea", icona dello stesso Museo, e una pianta acquatica col suo apparato radicale, tutti sempre provenienti dalla Pesciara.

È stato però il fossile di pesce che risale a oltre 48 milioni di anni fa ad attirare l'attenzione nazionale. Il reperto parrebbe infatti appartenere ad una nuova specie e, come anticipato, si trova in uno stato di «conservazione eccezionale». Secondo quanto si apprende, il pesce in questione si suppone vivesse in quella che allora era «una laguna tropicale circondata da barriere coralline». I paleontologi dell'Università di Torino che lo hanno analizzato, Giorgio Carnevale e Giuseppe Marramà, scrivono: «È un pesce fossile di straordinaria rilevanza e spettacolare bellezza». Lo stesso giacimento della Pesciara di Bolca ha già in passato restituito centinaia di migliaia di resti fossili di organismi animali e vegetali, ma la "star" dei fossili parrebbe appartenere ad una nuova razza del gruppo "pesci cartilaginei miliobatiformi".

Sempre secondo i paleontologi dell'Università di Torino Carnevale e Marramà, «questa razza fossile di Bolca, che certamente rappresenta una specie nuova, è caratterizzata da una peculiare anatomia, molto differente da quella delle specie attuali». Si tratterebbe di «un mix di caratteri comuni a entrambi i gruppi ai quali appartengono le razze attualmente esistenti (miliobatiformi e dasyatoidea)». L'ipotesi avanzata dagli studiosi è che la nostra "star" che indica la presenza di una «nuova specie» potrebbe rappresentare perciò una «forma di transizione» tra i due gruppi, oppure potrebbe essere« una sorta di antenato comune ai due gruppi». Quel che è certo secondo i ricercatori, è tale nuova specie estinta possa essere considerata come «un altro esperimento evolutivo condotto dai pesci myliobatiformi durante la loro lunga storia che è iniziata nel Cretaceo circa 130 milioni di anni fa, e continua ancora oggi». 

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