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Stop ai diesel fino agli Euro 4. Ferrari: «Regione aumenti risorse per trasporto pubblico»

Firmata la delibera con le misure anti-smog che scatteranno dall'1 ottobre, presto il sindaco Tommasi firmerà l'ordinanza. Intanto l'assessore alla mobilità chiede più contributi per incentivare le alternative alle auto

Su richiesta della Regione Veneto, è stata firmata ieri, 20 settembre, la delibera del Comune di Verona che blocca la circolazione dei veicoli diesel fino agli Euro 4 dall'1 ottobre al 30 aprile. A breve, il sindaco Damiano Tommasi firmerà l'ordinanza con divieti e deroghe, ma intanto l'assessore alla mobilità Tommaso Ferrari chiede alla Regione maggiori garanzie sui contributi.

Dall'1 ottobre, a seguito del provvedimento regionale, scatta dunque il blocco anche dei diesel Euro 4. E nei prossimi giorni, sulla falsariga dei provvedimenti degli scorsi anni, il sindaco firmerà l’ordinanza dove saranno stabiliti nel dettaglio divieti e deroghe.
Da quest’anno terminano le deroghe regionali riconosciute per far fronte alle limitazione collegate al Covid e entra in vigore il blocco dei veicoli Euro 4 diesel, come previsto dall'Accordo del Bacino Padano del 6 giugno 2017 fra Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte. Le limitazioni saranno valevoli dall'1 ottobre al 16 dicembre 2022 e dal 7 gennaio al 30 aprile 2023, con i veicoli diesel fino ad Euro 4 fermi per tutto il periodo.

«Il blocco all'Euro 4 è un obbligo regionale - ha spiegato l'assessore alla mobilità Ferrari - Se da una parte siamo molto d’accordo sulla riduzione del traffico privato, a fronte di una estensione della mobilità sostenibile e soprattutto del trasporto pubblico locale, dall'altra chiediamo alla Regione maggiori garanzie su contributi adeguati per questa tipologia di interventi. Servono infatti risorse sufficienti perché se vengono fatte direttive di questo tipo senza investimenti nel trasporto pubblico locale, che è la vera colonna portante della mobilità sostenibile accanto a piste ciclabili e micro-mobilità, è chiaro che non si riuscirà a ridurre di molto il traffico. Ci sono regioni come la Lombardia che hanno quasi raddoppiato il fondo nazionale trasporti. In Veneto, invece, questo fondo lo spalmano a favore di Comuni e Province senza variazioni. È quindi necessario fare fronte comune fra tutti i capoluoghi di provincia veneti per chiedere alla Regione un aumento delle risorse disponibili per il trasporto pubblico locale. Serve rinnovamento di mezzi e, soprattutto, essere più capillari, per una mobilità sostenibile socialmente inclusiva. Il contributo annuo è invariato da moltissimo tempo, necessitiamo quindi di nuovi fondi perché, se attualmente il trasporto pubblico è insufficiente, a pagarne le spese sono spesso le classi meno abbienti».

Il piano antismog che partirà dall'1 ottobre prevede tre gradi di allerta (verde, arancio e rosso) riferiti ai risultati delle stazioni di monitoraggio di Arpav posizionati al Giarol Grande e in Corso Milano.
Il blocco del traffico è valevole per le categorie di veicoli: Euro 0 ed Euro 1 benzina, Euro da 0 a 4 diesel, motocicli con certificato di circolazione rilasciato prima dell'1 gennaio 2000. Il divieto di circolazione vale, dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 18.30, esclusi i festivi. Valevole anche per quest’anno la finestra di sospensione del provvedimento, a partire dal 16 dicembre compreso fino al 9 gennaio, per il periodo natalizio, quando le scuole sono chiuse e il servizio di trasporto pubblico ridotto.
Come lo scorso anno, Arpav effettuerà due volte alla settimana i controlli sulle centraline scaligere e, in caso di superamento del livello di Pm10 nell’aria per più giorni consecutivi, scatteranno i livelli di allerta arancio o rosso, con eventuale blocco anche dei diesel Euro 5.

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