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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Bandiera San Marco in piazza Erbe. Lega, dalla lingua veneta a scuola verso il "Batar Marso"

Per la "Festa del popolo veneto" verrà issata sul pennone di piazza delle Erbe la bandiera di San Marco, mentre i consiglieri della Lega, dopo l'ora d'insegnamento a scuola della «lingua veneta» e il dono ai neonati del vessillo, puntano al ripristino della festa del "Batar Marso"

I leghisti scendono in campo «per difendere la cultura veneta». Su richiesta di un loro ordine del giorno, votato dalla maggioranza, ‪lunedì 25 marzo alle 11‬ verrà issata sul pennone di piazza delle Erbe la bandiera di San Marco, in occasione della "Festa del popolo veneto", istituita con la Legge Regionale n. 8 del 2007.

Il gruppo consigliare veronese della Lega con la capogruppo Anna Grassi e i consiglieri Laura Bocchi, Vito Comencini, Thomas Laperna, Roberto Simeoni, Alberto Zelger spiegano in una nota congiunta: «L’obiettivo di queste iniziative è quello di recuperare le nostre tradizioni e la nostra cultura popolare che passa anche attraverso la ricerca e la promozione sul territorio di testimonianze e di usanze proprie della nostra identità».

«È fondamentale portare avanti queste iniziative a livello locale, - si legge ancora nella nota stampa -  in linea con il lavoro della Regione Veneto guidata dal Governatore Luca Zaia e in contrasto con le attuali politiche europee globaliste che ci vogliono omologati, affinché tutti diventino numeri senza identità».

Durante l'ultimo consiglio comunale a palazzo Barbieri è stata approvata la mozione per la consegna della bandiera di San Marco ai neonati veronesi e per portare l'insegnamento della lingua e della tradizione veneta nelle scuole. Laura Bocchi, prima firmataria della mozione, afferma: «La bandiera è il simbolo di una nazione, lo stendardo dinanzi al quale una comunità riconosce se stessa, il vessillo sul quale si fonda l’identità di un popolo».

Inoltre, con un secondo ordine del giorno collegato alla mozione, si chiede che venga organizzato, in collaborazioni con i cittadini e le associazioni interessate, il "Batar Marso" che storicamente si festeggiava a cavallo del vecchio e nuovo anno e secondo la tradizione i bambini andavano in giro per i campi e per le strade con mestoli, pentole, coperchi e tutto quello che poteva fare il più grande frastuono per scacciare il freddo e l’inverno e risvegliare la bella stagione e la natura.

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