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Bambini ricoverati "virtualmente" in classe grazie a Cuore Chievo onlus

Il nuovo progetto vuole dotare gli alunni delle scuole elementari e medie ricoverati nell’ospedale della Donna e del Bambino di Borgo Trento e al Cerris, di un nuovo sistema tecnologico che li metterà in collegamento con la propria classe

Potranno connettersi in tempo reale con i compagni di scuola, condividerne le lezioni, dialogare con loro e gli insegnanti. Per i bambini costretti in ospedale, il 2019 riserva un’importante novità didattica, che li farà sentire partecipi dell’anno educativo alla pari dei compagni in classe.

Grazie al nuovo progetto di Cuore Chievo onlus, infatti, i prossimi fondi raccolti serviranno per dotare i bambini delle scuole elementari e medie ricoverati nell’ospedale della Donna e del Bambino di Borgo Trento e al Cerris, di un nuovo sistema tecnologico che li metterà in collegamento con la propria classe. Pochi strumenti, ma innovativi: tablet, pc e schermo, grazie alla piattaforma Cisco Spark, consentiranno un livello di interazione finora impossibile, dalla messaggistica istantanea ai sistemi di videochiamata, per una condivisione in tempo reale di elaborati, grafici o testi.

Obiettivo del progetto, che vede ancora una volta Cuore Chievo onlus spendersi a favore della comunità, è mettere in contatto con il mondo esterno i bambini ricoverati, in particolare quelli costretti a lunghe degenze. A cominciare dalla loro scuola, dai loro compagni e insegnanti, che più di tutto rappresentano il concetto di normalità e vita quotidiana.

Un modo per alleviare la loro permanenza in corsia, ma anche per garantire, laddove possibile, una didattica in linea con quella scolastica.

Un salto di qualità notevole per la scuola in ospedale, accolta con entusiasmo da tutti gli attori interessati. Tanto che l’Ufficio Scolastico provinciale ha assegnato tre nuovi insegnanti alle classi in corsia, per un totale di 10, di cui 4 per gli alunni delle elementari, 3 per le medie, 2 per le superiori e una cattedra speciale per l’arte terapia.

Entusiasta del nuovo progetto il sindaco Federico Sboarina, padrone di casa alla presentazione tenutasi lunedì in Comune. Insieme a lui, seduti al tavolo di sala Arazzi, l’assessore allo Sport Filippo Rando, il presidente di Cuore Chievo onlus Alessandro Cardi e il vicepresidente Corrado Di Taranto, il provveditore Albino Barresi, la preside dell’Istituto Comprensivo 9 Valdonega Lidia Marcazzan con il dirigente scolastico Sandro Turri, il dirigente del Cerris Fabrizio Varalta, il dottor Leonardo Zoccante, psichiatra del servizio di Neuropsichiatria infantile dell'ospedale di Borgo Roma, e i curatori del progetto per la didattica digitale Alessandro Rigoni e Antonio Sparacino. In rappresentanza della squadra del Chievo, era presente anche il centrocampista Ivan Radovanović.

«Un progetto che non posso che apprezzare, perché contribuisce a migliorare la vita dei nostri cittadini – ha detto il sindaco -. Penso agli insegnanti che lavorano in corsia, al loro delicato compito di portare un po’ di normalità ai bambini malati. Ma, soprattutto, penso ai piccoli pazienti, al loro diritto alla scolarizzazione e a svolgere una vita il più normale possibile, anche durante il ricovero».

Parla di ‘scuola intelligente’ l’assessore allo Sport Rando, «che fa dialogare bambini in luoghi diversi, annullando le distanze e le diversità. Un grazie a Cuore Chievo onlus che, ancora una volta, dimostra la propria sensibilità e generosità verso chi è più sfortunato».

In rappresentanza del mondo scolastico, ha parlato la dirigente Marcazzan. «L’uso di tecnologie innovative fa fare un importante salto di qualità alla scuola in ospedale. Una grande opportunità per i piccoli pazienti, che possono sentirsi ancora in classe i compagni, in attesa di raggiungerli davvero dopo la guarigione. Un ringraziamento all’Ufficio scolastico provinciale per l’attenzione dimostrata, con tre nuovi insegnanti riusciamo a coprire anche la scolarizzazione in corsia di ragazzi in età di superiori».

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