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Attualità Porto San Pancrazio / Lungadige Antonio Galtarossa

Autoferrotranvieri veronesi: «Sì al nuovo contratto nazionale, ma le criticità restano»

La maggioranza dei lavoratori di Atv, Amt, La Linea e Atf hanno votato a favore della bozza di accordo che prevede un aumento di 100 euro lordi. Poles, segretario di Filt Cgil Verona: «Ora si rilanci attrattività e qualità del servizio»

Con 306 voti favorevoli e 258 voti contrari, i lavoratori e le lavoratrici veronesi del trasporto pubblico locale di Atv, Amt, La Linea e Atf hanno approvato l'ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro degli autoferrotranvieri. Il referendum si è svolto tra l'8 e il 10 giugno vedendo una buona partecipazione da parte dei veronesi: 578 votanti su 971 aventi diritto, pari al 59,5%.
Più ampio il consenso a livello regionale (2.288 favorevoli su 3.264 votanti) dove però la partecipazione al voto è stata inferiore: il 48,7% dei 6.691 aventi diritto.

«Questa ipotesi di rinnovo, faticosamente raggiunta superando il muro innalzato dalle associazioni datoriali del trasporto pubblico, mette in tasca ai lavoratori 100 euro lordi mensili ma lascia purtroppo intatte le criticità che rendono questo lavoro sempre meno appetibile e attrattivo verso le nuove generazioni, come hanno dimostrato tutte le recenti campagne di arruolamento promosse da Atv, andate sistematicamente deserte o quasi, malgrado il grande dispiegamento di mezzi pubblicitari - ha commentato Alessandro Poles, segretario generale di Filt Cgil Verona - Tra i principali problemi: i tempi di guida, regolati da vecchie leggi che sopravvivono anche alle più recenti direttive europee, consentendo alle aziende il sistematico ricorso al lavoro straordinario per tamponare il turnover e il mancato ricambio generazionale. Chi entra in azienda oggi ha la prospettiva di una paga base di 1.200 euro mensili e un orario che supera abbondantemente le 10 ore giornaliere, con turni che cambiano quotidianamente e non distinguono tra sabati, domeniche e festivi. Tutto ciò rende questo lavoro decisamente poco attraente per i giovani. La mancanza di disponibilità, anche da parte di Atv, ad affrontare questi nodi in sede di contrattazione aziendale di secondo livello, ci spinge a rivolgerci direttamente all’utenza, rendendola conscia delle condizioni in cui si trova a lavorare il personale che ogni giorno trasporta i ragazzi a scuola. Il nodo della sicurezza, come quello di una viabilità inefficiente che lascia imbottigliare nel traffico il trasporto pubblico, o della carenza di comfort sui bus, dove spesso il condizionatore è rotto e i finestrini sono bloccati, sono nodi comuni che vogliamo affrontare. Ne vale del futuro del nostro lavoro e della nostra città».

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