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Giovedì, 25 Aprile 2024
Attualità Negrar / Piazza Vittorio Emanuele

Costi dei materiali edili aumentano e tremano i bandi per nuovi costruzioni

Al caso di Affi, dove un'azienda si è tirata indietro dopo aver vinto una gara per l'edificazione di una scuola, se n'è aggiunto uno simile a Negrar. Il senatore D'Arienzo interroga i ministri di economia e finanze e dell'istruzione

Secondo «campanello d'allarme» che suona in provincia di Verona a causa dell'aumento dei costi delle materie prime nell'edilizia.
Il primo caso era stato segnalato ad Affi dove il Comune aveva ricevuto dal Ministero dell'Istruzione oltre un milione di euro per la costruzione di un nuovo edificio scolastico. L'appalto, complessivamente, era da 2 milioni e 600mila e se lo era aggiudicato una ditta che poi si è dovuta tirare indietro. Le condizioni offerte dalla gara erano diventate fuori mercato perché l'aumento dei costi per le materie prime aveva fatto lievitare la spesa per la costruzione della scuola a 3,2 milioni di euro, 600mila euro in pià rispetto a quanto stimato in sede d'appalto.
Il secondo caso coinvolge il Comune di Negrar, vincitore del bando internazionale Scuole Innovative per la costruzione di scuole sostenibili. L'ente ha ottenuto un finanziamento da 5 milioni di euro e con fondi propri (circa 510mila euro) ha finanziato la progettazione e la fattibilità tecnica ed economica dei lavori, seguendo le linee guida del bando. Purtroppo, dopo aver perfezionato il contratto con il progettista individuato a seguito di gara, a causa del significativo aumento dei costi delle materie prime e dell'attività lavorativa connessa alla realizzazione dell’intervento, il Comune di Negrar ha rappresentato il rischio di dover rinunciare all'opera per l'impossibilità di proseguire le attività di progettazione.

Entrambi i casi sono stati segnalati dal senatore veronese del Partito Democratico Vincenzo D'Arienzo, il quale evidenzia: «Sono due situazioni finanziate con fondi diversi, ma sono accomunate da un unico denominatore: l'aumento dei prezzi delle materie prime che, peraltro, è destinato ancora a lievitare. Se il sistema va in crisi, ne soffriranno i territori dove non si realizzeranno le opere a scapito dei servizi per le comunità residenti. L’aumento del costo dei materiali edili e la difficoltà nel reperirli è, purtroppo, una piaga che sta divorando la redditività delle imprese italiane e, quindi, la loro sopravvivenza. L'Italia non può permettersi una cosa simile. Per questo, partendo dai due casi veronesi, ho interrogato i ministri dell'economia e delle finanze e dell'istruzione perché ritengo oltremodo necessario approfondire il tema e, per quanto riguarda il ministro per l'istruzione, è necessario anche tenere fermi i finanziamenti in ragione di queste eccezionalità indipendenti dalle volontà dei beneficiari dei contributi. Inoltre, ho chiesto quali iniziative intendono porre in essere per risolvere le difficili situazioni evidenziate, sia presso i due comuni veronesi, sia in ogni altra località del paese ove si stiano verificando, con soluzioni strutturali e concludenti».

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