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Ozono e polveri sottili, inquinanti critici a Cologna, Selva di Progno e Verona

Arpav ha pubblicato i risultati dei monitoraggi svolti l'anno scorso nella zona fiera del capoluogo e negli altri due comuni scaligeri

Zona fiera della città di Verona, Selva di Progno e Cologna Veneta. Tre diverse aree della provincia scaligera monitorate da Arpav, l'anno scorso. E, recentemente, l'agenzia regionale ha pubblicato le relazioni su questi controlli della qualità dell'aria.

FIERA DI VERONA. Il monitoraggio in zona Fiera, svolto tra il 16 febbraio e il 16 aprile 2019, fornisce informazioni sulla qualità dell'aria nella zona a Sud di Verona. Le misure sono state eseguite in tre diversi punti di campionamento: Via Udine, Via Cacciatori Piemontesi e Via Scopoli.
I risultati delle analisi confermano quanto già evidenziato dalle misure effettuate in zona Fiera negli anni compresi tra il 2016 e 2018, cioè le caratteristiche di un sito di traffico, in cui gli inquinanti più critici sono gli ossidi di azoto e il PM 10. I valori delle polveri sottili sono confrontabili con quelli delle centraline di riferimento di Verona. L'origine delle polveri è prevalentemente secondaria, cioè non sono emesse direttamente da una fonte emissiva, ma si formano per reazione chimica di altri composti organici, come, ad esempio, gli ossidi di azoto e i composti organici volatili. Il loro tempo di permanenza in atmosfera è di diversi giorni, per cui possono essere trasportate anche lontano dal punto di formazione. Per questo motivo, la concentrazione di polveri sottili mostra variazioni spaziali limitate, se confrontate con quelle di altri inquinanti di origine prevalentemente primaria, emessi cioè direttamente da una fonte. Gli ossidi di azoto, invece, nella zona Fiera mostrano valori superiori a quelli rilevati presso la centralina di traffico di Verona-Borgo Milano. Pur non registrando superamenti dei limiti normativi, essi rappresentano una criticità della zona, in quanto precursori di altri inquinanti di origine secondaria, per i quali, invece, i superamenti dei limiti normativi sono numerosi.

SELVA DI PROGNO. A Selva di Progno la campagna di misura invernale si è svolta dal 18 aprile al 27 maggio 2019, quella estiva dal 30 agosto al 29 settembre 2019. Il punto di misura scelto è in Via Trento, in una zona residenziale vicino alla sede comunale.
L'analisi dei dati non ha evidenziato grosse criticità. Il monitoraggio è stato condotto in periodi caratterizzati da una meteorologia che ha facilitato la dispersione degli inquinanti e non ha creato situazioni favorevoli per la loro formazione tramite reazioni chimiche secondarie: questo spiega le basse concentrazioni registrate sia a Selva di Progno sia presso le centraline di riferimento della rete Arpav di qualità dell’aria. Il confronto con queste ultime consente di stimare che nel corso dell’anno si possano verificare superamenti dei limiti normativi solo in relazione all'ozono.

COLOGNA VENETA. A Cologna Veneta la campagna di misura invernale si è svolta dall'1 al 27 novembre 2019, quella estiva dal 24 luglio al 27 agosto 2019, in Piazza Capitaniato.
L'analisi del monitoraggio ha evidenziato, quali inquinanti critici, ozono e polveri sottili. Elevate le concentrazioni di ozono nel periodo estivo, come in tutta la provincia. Per quanto riguarda il PM 10, il periodo di monitoraggio non ha registrato superamenti del limite giornaliero di 50 μg/m3, grazie alle condizioni meteorologiche particolarmente favorevoli alla dispersione degli inquinanti. Tuttavia, il confronto con le centraline fisse della rete Arpav ha permesso di stimare per l’anno un numero maggiore dei 35 superamenti del limite giornaliero consentiti dalla normativa.

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