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Opera Festival, nessun invito per i consiglieri regionali. Salemi: "Sgarbo"

È la Carmen di Bizet ad inaugurare l'edizione numero 96 del festival lirico all'Arena. I consiglieri regionali veronesi però non sono stati invitati e Orietta Salemi critica: "Mancanza di rispetto"

Domani, 22 giugno, comincia la stagione numero 96 dell'Opera Festival dell'Arena di Verona. Il primo spettacolo sarà la Carmen di Bizet e per garantire la sicurezza dalle 19.30 fino al mattino di sabato 23 giugno sarà vietato l'accesso ai mezzi privati in piazza Bra davanti alla Gran Guardia. Un provvedimento viabilistico che sarà ancora più netto a partire dall'1 luglio quando scatteranno le nuove prescrizioni sancite dalla giunta comunale veronese. Nei mesi di luglio e agosto tutta piazza Bra sarà chiusa alle auto private dalle 18 alle 6. Un divieto che sarà valido tutti i giorni e non solamente in quelli in cui è in calendario uno spettacolo nell'anfiteatro romano. Dal divieto sono esclusi i mezzi pubblici e i taxi, mentre è stato studiato un percorso più sicuro per i veicoli di carico e scarico. Per evitare manovre pericolose, i camion che necessariamente devono scaricare le loro attrezzature vicino all'Arena potranno uscire su via degli Alpini passando davanti a Palazzo Barbieri attraverso un percorso a loro dedicato.

E se netto è stata la decisione della giunta di varare queste limitazioni al traffico per i mesi estivi, altrettanto netta pare la scelta di Fondazione Arena di non concedere inviti ai consiglieri regionali veronesi per assistere alla Carmen di domani. Uno sgarbo istituzionale, secondo la consigliera regionale del PD Orietta Salemi.

In tre anni è la prima volta che accade - ha detto Salemi - Il problema, almeno per quanto mi riguarda, non è certo l'assenza alla kermesse inaugurale: da appassionata di lirica andrò comunque, come sempre fatto, a vedere tutte le opere in cartellone, trovo però che sia una caduta di stile, oltre che un mancato riconoscimento del ruolo istituzionale che ciascuno di noi ricopre. Credo sia una mancanza di rispetto, visto che a Venezia a rappresentare Verona e le numerose istanze della Fondazione Arena ci sono i consiglieri che ogni anno in sede di bilancio, con la loro azione, danno un fattivo contributo per ottenere quei finanziamenti che poi vengono erogati dalla Regione, in quanto ente che partecipa alla Fondazione. Il valore della rappresentanza di un territorio all'interno di un'istituzione andrebbe riconosciuto, non è una questione di appartenenza politica, maggioranza e opposizione non contano. In circostanze del genere dovremmo essere tutti "fratelli". Non vorremmo però, come insegna Orwell, che ci fossero alcuni più uguali, anzi più fratelli degli altri, ad occupare le prime file della platea. Magari Fratelli d'Italia.

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