Straordinaria scoperta archeologica sotto l'ex cinema Astra: «Verona come Pompei»
L'annuncio in una nota ufficiale della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio: «Verona come Pompei: eccezionale scoperta archeologica durante gli scavi nell’interrato dell’ex cinema Astra». Giovedì 17 giugno verranno rivelati ulteriori dettagli nel corso di una conferenza stampa
«Dopo 15 anni dalle prime indagini, si è tornato a scavare nell’interrato dell’ex cinema Astra, in via Oberdan 13 a Verona, nell’ambito del più vasto progetto di ristrutturazione e riqualificazione dell’immobile avviato dai nuovi proprietari, confermando la straordinarietà del complesso di età romana imperiale, la cui funzione è ancora sconosciuta». Con queste parole la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio di Verona ha comunicato quest'oggi, in una breve nota, di aver indetto per giovedì 17 giugno una conferenza stampa di presentazione ufficiale di quella che la stessa Soprintendenza definisce una «straordinaria scoperta archeologica», verificatasi nell'interrato dell'ex cinema Astra di Verona dove circa una quindicina d'anni fa emersero per la prima volta dei resti.
La «relazione storico artistica» a firma della Dott.ssa Giuliana Cavalieri Manasse datata novembre 2007, infatti, collocava il ritrovamento nell'«estate-autunno del 2004» e riferiva di come gli scavi avessero «portato alla luce una serie di strutture a carattere residenziale». Sempre nella «relazione storico artistica» si può leggere di come «le strutture di via Oberdan 13, allineate con il tracciato della grande via consolare e del decumano secondo e probabilmente aperte su entrambe le strade, si compongono di una serie di vani, più di 20», ma nel documento veniva poi aggiunto che «la loro organizzazione planimetrica non è chiarissima, non essendo stato individuato l'elemento generatore dell'impianto (area aperta, corridoio o altro)». In tal senso, poco oltre nella relazione si leggeva: «Non si conosce l'esatta funzione dell'impianto che sembra aver avuto un uso residenziale, ma pare essere troppo grande come struttura abitativa privata, almeno in rapporto allo standard medio veronese. La datazione risale verosimilmente alla primissima età imperiale, ma molte dovettero essere le trasformazioni susseguitesi, sembra, sino al III secolo». La medesima relazione della Dott.ssa Manasse evidenziava infine come «su alcune pareti rimangono consistenti resti di affreschi che richiamano pitture di III stile».
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Secondo quanto si apprende invece dall'odierna nota della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio di Verona nel sito sono stati «rinvenuti murature affrescate, impianti di riscaldamento sia a pavimento che a parete, pavimenti in cementizio decorati da tessere e crustae». Ma le sorprese non finirebbero qui, spiega oggi la stessa Soprintendenza, poiché «anche all’ex cinema Astra, come anche in altri contesti cittadini, un incendio sembra aver messo fine alla frequentazione del complesso: resti crollati dei soffitti, un mobile di legno carbonizzato all’interno di un ambiente che ha conservato intatti, nonostante la distruzione, i magnifici colori delle pareti affrescate risalenti al II secolo». Sarebbe proprio tutto ciò che, secondo quanto riportato nella medesima nota della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio di Verona, «avvicina questo ritrovamento a Pompei e ad altre città vesuviane: un evento calamitoso, in questo caso un incendio, ha segnato improvvisamente la fine del complesso, lasciando tracce».