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L'antenna di Marconi esposta a Palazzo Barbieri: da quel dispositivo partirono le prime onde elettromagnetiche

«Credo che sia importante scoprire quale sia l’origine delle nostre telecomunicazioni, tanto utilizzate, a volte anche fin troppo», ha detto l'assessore Toffali in occasione della cerimonia

L'icona più importante delle comunicazioni nel terzo millennio da oggi è in mostra nel pronao di Palazzo Barbieri a Verona. È stata infatti posizionata lunedì mattina l’antenna dalla quale il premio Nobel Guglielmo Marconi fece partire le prime onde elettromagnetiche.
Fino a fine gennaio 2022 si potrà dunque ammirare il simbolo della comunicazione tecnologica che, negli anni, si è sempre più evoluto fino all’attuale Wifi.

A custodire il prezioso simbolo il Museo della radio di Verona che ora, per più di un mese, l’ha messo a disposizione di curiosi, appassionati e turisti nel centro della città. Sul supporto dell’antenna e sul cancelletto davanti al pronao sono stati posti due QR Code che, se inquadrati con telefono cellulare o tablet, permettono di ascoltare un messaggio registrato dalla figlia di Gulglielmo Marconi, la principessa Elettra.

La stessa Elettra è intervenuta per un saluto telefonico il 20 dicembre all’inaugurazione fatta dall’assessore alla Smart city e Innovazione tecnologica Francesca Toffali, dalla consigliera comunale Paola Bressan, dal presidente del Museo della radio Francesco Chiantera e dal fondatore Alberto Chiantera. È inoltre intervenuta la classe 5^ della scuola primaria dell’Istituto Seghetti.

«Ringrazio a nome di tutta l’Amministrazione il Museo della radio per averci dato la possibilità di esporre l’antenna – ha detto l’assessore Toffali -. Credo che sia importante scoprire quale sia l’origine delle nostre telecomunicazioni, tanto utilizzate, a volte anche fin troppo. Tutto però è iniziato da questa antenna, è un’importante occasione per tutti avere la possibilità di ammirarla».

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