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Martedì, 23 Aprile 2024

Gli alpini veronesi tornano in quota per ricordare le vittime di tutte le guerre

Ne giorni scorsi le Penne Nere si sono recate sull'Ortigara, domenica a Passo Fittanze e il 26 luglio sarà la volta della Conca dei Parpari: sempre nel rispetto delle norme anti Covid-19

In numero decisamente ridotto, senza assembramenti, gruppi organizzati, pullman e camper, ma con la voglia di esserci comunque, di fare memoria, di portare avanti la missione del ricordo. Gli alpini veronesi tornano a salire in quota per commemorare le vittime delle guerre, nei luoghi che li hanno visti protagonisti in battaglia. Appuntamenti che, quest’anno, nel rispetto delle normative antiCovid si svolgono in forma ristretta.

Nei giorni scorsi, tra le Penne Nere salite all’Ortigara a cento anni esatti dalla prima adunata sul monte vicentino, c’era anche la delegazione degli alpini veronesi con il presidente Luciano Bertagnoli. Domenica è toccato a Passo Fittanze ospitare la memoria. Domenica prossima, il 26 luglio, sarà la volta di Conca dei Parpari con la Festa del Tricolore. Tanti appuntamenti, accomunati dalle stesse rigide regole che impediscono i raduni con centinaia di alpini, volontari, amici e simpatizzanti e che mantengono un copione pressoché fisso con la deposizione della corona, l’alzabandiera, gli interventi istituzionali, la commemorazione ai caduti. E un generale, veloce, sciogliete le righe. Cerimonie brevi e quantitativamente meno partecipate ma non meno significative.

ANA Verona: la cerimonia delle Penne Nere a Passo Fittanze

Domenica a Passo Fittanze per onorare i caduti di tutte le guerre, all’ombra delle due grandi aquile di pietra che presidiano l’imponente monumento del Passo, terra di confine tra Veneto e Trentino, erano presenti una cinquantina di gagliardetti, i sindaci di Erbezzo, Ala di Trento, Sant’Ambrogio di Valpolicella, Sant’Anna d’Alfaedo, Negrar, Boscochiesanuova e Grezzana. Alle 10 l’alazabandiera e la deposizione della corona, l’Inno d’Italia, la benedizione officiata dal parroco di Erbezzo. «Il mio primo intervento pubblico dopo la riconferma a presidente di questa meravigliosa sezione non poteva che essere qui, ai piedi di questo monumento che ho visto nascere e che ha fatto crescere in me l’amore per l’Associazione Alpini. Speriamo il prossimo anno di festeggiare in modo solenne il 50° della sua costruzione», è intervenuto il presidente Bertagnoli. «La devastazione provocata dal Covid ha purtroppo annullato ogni forma di assembramento. Per questo, in forma assolutamente contingentata e anomala, oggi abbiamo comunque deposto un fiore e riaffermato con l’innalzamento della nostra bandiera, l’appartenenza a un popolo che, con la forza delle sue origini e convinzioni, desidera essere unito e coeso per rinascere. In questo contesto, gli alpini ci sono e ci saranno sempre», ha aggiunto Bertagnoli. Il riferimento è anche all’incredibile spiegamento di volontari, mezzi, professionalità e risorse che l’ANA Verona ha saputo mettere in campo durante i mesi dell’emergenza sanitaria.

Prima di Conca dei Parpari, dove a impartire la benedizione sarà il cappellano sezionale don Rino Massella, si tiene sabato a Piacenza l’assemblea nazionale dei delegati e dal veronese partiranno una quarantina di alpini. Unico appuntamento estivo che potrebbe svolgersi in modo più partecipato, il tradizionale raduno alla chiesetta del rifugio Scalorbi, fissato l’ultima domenica di agosto. «C’è attesa per il nuovo Dpcm che potrebbe modificare le attuali restrizioni. In tal caso, in accordo con le autorità della Val d’Illasi, ci muoveremo per organizzare una cerimonia un po’ più corposa rispetto alle attuali, con la celebrazione della messa», spiegano dal direttivo dell’ANA Verona.

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