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Amia in house, partito il conto alla rovescia per la creazione della nuova NewCo comunale

Il Comune di Verona ha dato avvio al procedimento, sottolineando che le attività oggi esistenti saranno garantite senza alcuna interruzione dei servizi e che tutti i quasi 600 posti di lavoro verranno mantenuti

È scattato giovedì il countdown di 90 giorni per la creazione della nuova NewCo comunale AmiaVr Spa. Passaggio che dà avvio al procedimento per l’affidamento in house della gestione dei rifiuti urbani e d’igiene urbana della città e di manutenzione delle aree verdi.
Da Palazzo Barbieri sottolineano che durante l'intero processo di trasformazione di Amia Verona Spa, le attività oggi esistenti saranno garantite senza alcuna interruzione dei servizi. Inoltre, tutti i quasi 600 dipendenti saranno mantenuti, senza alcuna modifica dei posti di lavoro esistenti.
La NewCo comunale AmiaVr Spa, a totale partecipazione del Comune, provvederà infatti all’acquisizione del 100% della partecipazione in Amia Verona Spa, per un valore complessivo dell’operazione pari a 15.045.505 euro. In questo modo, spiega l'Amministrazione, la società Amia Verona Spa non si estinguerà, ma proseguirà i propri servizi.

A dare il via all’intera operazione furono, nel settembre 2019, due mozioni sottoscritte da consiglieri della maggioranza, approvate dal Consiglio comunale. La prima, dai consiglieri Massimo Paci e Mauro Bonato, la seconda con primo firmatario il consigliere Laura Bocchi.

FUSIONE INVERSA - Passaggio finale. Al termine del processo di trasformazione di Amia Verona con l’acquisizione al 100% da parte della NewCo comunale, si procederà a una fusione inversa. Attraverso questa fusione la NewCo stessa confluirà in Amia, la quale a sua volta dovrà adeguare lo Statuto per avere le caratteristiche di società in house providing. Alla società così ridefinita potranno essere affidati direttamente, da parte dell’Autorità di Bacino Verona Città, i servizi di igiene ambientale, e da parte del Comune la manutenzione del verde.

Previsti con il Piano di trasformazione, fra il 2022-2036, investimenti per un totale di circa 60 milioni. Di questi, 20 milioni di euro saranno investiti nel primo biennio 2022-2023, per immettere apportare da subito risorse importanti per il rilancio della nuova struttura aziendale.

Ad illustrare l’importante risultato raggiunto è stato giovedì mattina il sindaco Federico Sboarina insieme all’assessore alle Aziende partecipate Stefano Bianchini. Presenti anche i consiglieri di maggioranza Massimo Paci di Fratelli d’Italia, Paola Bressan di Forza Italia, Matteo De Marzi, Daniele Perbellini, Roberto Simeoni di Battiti Verona Domani e Anna Grassi della Lega Nord.

«Il via libera arrivato dal Consiglio – sottolinea il sindaco – completa un iter complesso, che ha portato a realizzare di un’operazione non facile, iniziata con il blocco del Project finance di Amia che era stato prospettato dalla precedente amministrazione. Un progetto fallimentare, che avrebbe penalizzato una delle nostre principali aziende di servizi, mettendone seriamente a rischio il futuro economico e lavorativo di molti dei suoi dipendenti. Anche per questo la revoca del project è stata richiesta dalla totalità dei lavori di Amia, che con l’in house si vedono oggi garantita la continuità lavorativa. Prima di procedere con la NewCo comunale, abbiamo però lavorato per la fusione di Agsm Aim, che è stato un passaggio essenziale per arrivare oggi alla genesi dell’in house. Raggiunti tutti gli obiettivi che ci eravamo prefissati. Riusciti a garantire la continuità dei posti di lavoro e, con Amia in house, rendere sempre più efficiente l’azienda. Trovo curioso che un consigliere di minoranza abbia parlato in Consiglio di coerenza, dichiarando il suo voto favorevole all’operazione. Lo stesso consigliere che, nella precedente amministrazione, aveva appoggiato in giunta il fallimentare Project finance di Amia».

«Un percorso lungo e complesso, che garantisce la futura solidità economica di Amia – ricorda l’assessore Paci –, iniziato dopo l’operazione di fusione Agsm-Aim, dalla quale siamo partiti portando avanti numerosi incontri di confronto con le parti interessate. Un lavoro che ha mirato innanzi tutto a mantenere tutti i posti di lavoro, garantendo la continuità in servizio ai 598 dipendenti. Ora ci sono 90 giorni di tempo per la creazione della nuova NewCo comunale AmiaVr Spa. Da luglio partirà la nuova società. In questa fase di transizione i servizi continueranno regolarmente, senza alcuna interruzione. Cercheremo di migliorare sempre di più il servizio per i cittadini. Anche per questo sono previsti 60 milioni di investimenti, 11 dei quali per l’efficienza dell’azienda.
Le critiche sollevate dai consiglieri di minoranza su una presunta attuale mala gestione di Amia sono sbugiardate dai numeri – dichiara il consigliere Paci –. Ricordo che sotto la precedente amministrazione l’azienda aveva un deficit di 3,2 milioni. Situazione completamente invertita oggi. Infatti, dopo alcuni anni di pareggio, Amia chiude i suoi bilanci in utile, in una situazione gestionale complessivamente migliorata, in cui sono state sopperite tutte le carenza trovate dopo la precedente amministrazione. I consiglieri di minoranza devono smetterla di dire falsità. Questa amministrazione ha lavorato bene e merita d’essere riconfermata per un altro mandato».

Dal gruppo consiliare del Partito Democratico di Verona, composto da Federico Benini, Elisa La Paglia e Stefano Vallani, arrivano alcune critiche all'Amministrazione, soprattutto per quanto riguarda la tempistica di questa iniziativa: «Nuovi utili, massicci investimenti ed esplosione della raccolta differenziata. Il Piano per riportare il house Amia disegna un futuro radioso per l’azienda che è giusto e doveroso riportare in house a tutela del posti di lavoro e per il ruolo strategico che gioca per la comunità veronese. Abbiamo una sola domanda: se è tutto così facile, perché Sboarina e Bianchini portano il Piano soltanto a pochi giorni dalla scadenza del mandato amministrativo? Perché non hanno cominciato a macinare utili e ad incrementare la quota di differenziata due o tre anni fa? Perché consegnano tutto il lavoro di attuazione alle prossime amministrazioni?
Ci auguriamo tutti che questo piano funzioni, ma a ciascuno il suo: anche in questo caso la maggioranza non ha assicurato nessun reale confronto sul tema, forzando tempi e procedure. Non ha spiegato alla città che il risanamento economico di alcuni settori come il verde sarà possibile solo con l'esternalizzazione di alcuni servizi e con un nuovo oneroso contratto con il Comune. E che comunque vada sono annunciati aumenti della tassa rifiuti e il pagamento della frazione del verde. E' giusto, dunque, che la maggioranza si assuma le sue responsabilità, anche rispetto a correzioni che potranno rendersi necessarie già nel prossimo futuro. Di qui il nostro voto di astensione sulla delibera».

Argomenti in parte sollevati anche da Michele Bertucco, consigliere per In Comune per Verona – Sinistra civica ecologista, che s'interroga sull'organigramma della nuova società: «Il progetto per riportare in house Amia arriva fuori tempo massimo rispetto al dibattito che si sviluppa da anni, ma anche rispetto alle precise indicazioni date dal Consiglio comunale fin dal 2018. Tali ritardi hanno portato a licenziare la proposta di delibera dopo una sola seduta di Commissione.
Bene che l’amministrazione sia tornata indietro rispetto alla ipotizzata soluzione pasticciata di uno scorporo della sola manodopera con locazione di mezzi e impianti
I piagnistei dell’amministrazione sono però del tutto ingiustificati: Agsm-Aim ha favorito l’operazione in ogni maniera, anche consentendo il pagamento in comode rate con maxi-rata finale a carico dell’amministrazione che governerà la città nel 2032.
Come annota anche il consulente, il piano degli investimenti da 60 milioni di euro necessita una ripatrimonializzazione dell’azienda, Manca inoltre l’organigramma dei vertici della newco: quali sorprese ci riserveranno Sboarina e soci?».

Preoccupato per il lato economico il consigliere di Traguardi, Tommaso Ferrari, che teme un aumento dei costi per i cittadini: «I dettagli dello scorporo di Amia dal gruppo Agsm Aim non convincono. Esiste infatti un piano economico finanziario, mentre manca completamente il piano industriale e con esso l'analisi strategica che definisce tutti i rischi e le opportunità di questa operazione.
Secondo i documenti la NewCo partirà con un capitale sociale di un milione di euro versato dal Comune, un debito di 15 milioni di euro da corrispondere il 10 anni al gruppo Agsm Aim e l'impegno a sostenere investimenti diretti per un valore di 20 milioni di euro. Operazioni che per un'azienda di queste dimensioni sono sostenibili soltanto chiedendo un prestito alle banche oppure aumentando la Tari, a fronte di un servizio che rimarrà sempre uguale se non addirittura destinato a peggiore.
Siamo dell'idea che questa situazione esponga il Comune a un rischio economico-finanziario elevato, dal momento che in nessun documento si parla della capacità di resilienza della NewCo. Riuscirà a reggere il confronto con un mercato in costante cambiamento, senza la possibilità di ricevere finanziamenti?
Traguardi ha fin da subito manifestato perplessità nei confronti dell'operazione di in house, ritenendola un rischio per la sostenibilità finanziare dell'azienda, e i nostri dubbi sembrano trovare conferma. Ricordiamo che l'in house è una scelta prevista dalla legge nel momento in cui c'è un vantaggio, non va fatta per forza se non ci sono le condizioni giuste. Il rischio è che la Corte dei Conti valuti l'operazione non conveniente per il Comune, e che dunque si torni punto e a capo».

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