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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Amia approva bilancio. «Aumento Tari fisiologico, tassa resta tra le più basse d'Italia»

La società di Via Avesani ha chiuso il rendiconto del 2022 con un utile di 478mila euro. E il cda replica all'assessore Bertucco: «Attività sempre condivisa con l'amministrazione. E in quattro anni investiti oltre 6 milioni di euro»

Il consiglio di amministrazione di Amia ha voluto fare chiarezza sul recente aumento della Tari approvato dalla giunta comunale e su alcune dichiarazioni dell'assessore Michele Bertucco, il quale ha denunciato mancanza di investimenti, carenze nella raccolta differenziata e mancanza di condivisione con il Comune da parte della società di Via Avesani.
Inoltre, proprio in questi giorni, è stato approvato il bilancio d'esercizio 2022 di Amia, con un utile di 478mila euro, mentre il valore della produzione ammonta a 61 milioni di euro, con un incremento di circa 2 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2021. Il margine operativo lordo si attesta a 3 milioni e 800mila euro, con un aumento di circa 1 milione rispetto all’anno precedente.

«I dati del bilancio, assolutamente positivi, confermano un'attenta politica aziendale, un'ottimizzazione dei costi e una particolare attenzione alla sostenibilità ambientale, dopo anni di significative perdite economiche - hanno commentato i componenti del cda di Amia - All’inizio del nostro mandato abbiamo infatti dovuto fronteggiare la drammatica sfida di oltre 2 milioni di euro di passivo, la carenza impiantistica e l’obsoleta macchina operativa e di mezzi che abbiamo ereditato dall’amministrazione che ci aveva preceduto. Ciò nonostante, siamo riusciti a garantire, pur tra qualche criticità e disservizio, continuità e qualità dei servizi, tutelando ed incrementando la forza lavoro e mettendo in campo una serie di azioni per il decoro, il verde e la pulizia di Verona. Il bilancio appena approvato attesta il buono stato di salute e la solidità della società. Lasciamo, al di là di divisioni politiche, un’azienda sana, solida e con i conti in ordine. Presupposto fondamentale per la nascita della nuova società dei rifiuti comunale. Siamo soddisfatti di consegnare ai futuri vertici un assetto economico-finanziario in ordine e che fa ben sperare per la continuità aziendale».

E sulla mancanza di investimenti denunciata dall'assessore Bertucco, il cda ha replicato: «Premesso che Amia ha ricevuto esattamente un anno fa dall'amministratore delegato di Agsm-Aim Stefano Quaglino espresse indicazioni di non operare acquisti, investimenti, aumenti del personale e altre operazioni economiche, in attesa del completamento del percorso in-house dell’azienda, è bene ricordare che tra il 2018 ed il 2021, periodo che ci ha visto in carica, la società ha investito complessivamente in uomini, mezzi, nuove infrastrutture, nuovi cassonetti, cura del verde, oltre 6 milioni di euro. Nel business plan della nuova società sono previsti inoltre investimenti per 60 milioni di euro, come approvato dalla precedente amministrazione. Senza dimenticare il risanamento del 100% di perdite economiche pregresse. Sempre in tema di investimenti, ricordiamo inoltre che tra un paio di mesi inizierà l’iter amministrativo per l’estensione del progetto dei cassonetti ad accesso controllato, con i relativi mezzi, a tutta la città di Verona. Il progetto sicuramente più ambizioso ed innovativo della storia di Amia, partito nel 2020 e condiviso anche dall’attuale amministrazione comunale, che avrà un importo complessivo di circa 19 milioni di euro».

Gli attuali vertici di Amia hanno anche affrontano il tema della raccolta differenziata: «Un problema noto e annoso, che la città di Verona si porta dietro da decenni, basta guardare i dati ufficiali degli ultimi 10-15 anni, non imputabile sicuramente al nostro operato. Anzi, sempre da dati ufficiali Ispra, emerge come si sia passati dal 46% del 2013 all’attuale 53%, con medie del 71,5% nei quartieri interessati dal progetto dei cassonetti intelligenti».

Infine, i componenti del cda di Amia hanno commentato l'aumento della Tari (la tassa sui rifiuti). «È giusto sottolineare che si tratta di un incremento assolutamente fisiologico e dovuto a numerosi fattori, dal caro-energia, all’aumento del gasolio, a quello dei mezzi, delle materie prime e all’aggiornamento dei contratti di lavoro collettivo. Tutti indicatori che rientrano nei parametri delle linee-guida di Arera. I tecnici comunali e gli assessori competenti sono sempre stati costantemente e dettagliatamente informati ed aggiornati sul piano economico-finanziario e sui progetti aziendali, condividendone sempre i vari passaggi, compresa la decisione delle nuove modalità di tariffazione del servizio di raccolta del verde domestico. Nonostante l’aumento, la Tari a Verona rimane comunque la tre più basse d’Italia».

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