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Alta Velocità a Verona, enti e associazioni fanno il punto sui lavori: «Cambiamenti infrastrutturali in vista»

L'incontro, organizzato dalla vicepresidente della Regione Elisa De Berti, si è tenuto nella sala consiliare della Provincia di Verona, per analizzare lo stato dell’arte dell’opera, gli effetti del cantiere e le ricadute dell’intervento sull’economia locale

Alta velocità, opere connesse e ricadute sul territorio. Alla luce dell’avanzamento del cantiere per la linea Corridoio 5 Brescia- Padova, gli enti locali e le associazioni di categoria della Provincia di Verona si sono incontrati oggi, 14 febbraio, per analizzare lo stato dell’arte dell’opera, gli effetti del cantiere e le ricadute dell’intervento sull’economia locale. L’incontro è stato organizzato dalla vicepresidente della Regione Elisa De Berti.
Un intervento che vede per il "nodo Verona" tre cantieri: ingresso in città da ovest, stazione dell’Alta Velocità a Porta Nuova e uscita ad est verso Vicenza.

All’incontro, che si è tenuto nella sala consiliare della Provincia, hanno partecipato il sindaco Federico Sboarina, li vicepresidente della Regione e assessore ai Lavori pubblici, Infrastrutture e Trasporti Elisa De Berti, l’assessore alla Pianificazione urbanistica Ilaria Segala, il presidente della Provincia Manuel Scalzotto, il commissario straordinario e direttore della Direzione Investimenti di Rete Ferroviaria Italiana Spa Vincenzo Macello e i rappresentanti di enti e categorie economiche.

«Oggi è la prima volta che viene fatto un incontro con tutti gli enti e le associazioni di categoria del territorio veronese per parlare di Alta Velocità. Abbiamo di fatto adottato un metodo di lavoro che ha permesso di costruire un modello virtuoso che consiste nel condividere le soluzioni pratiche con i soggetti coinvolti per arrivare al raggiungimento degli obiettivi prefissati», ha affermato la Vicepresidente De Berti.
«Dei quattro corridoi TEN-T di interesse europeo che interessano l’Italia, tre coinvolgono il Veneto e due di questi si incrociano a Verona, che rappresenta quindi un nodo fondamentale, la cui centralità si estende a tutto il territorio regionale, sia per il trasporto merci che per il trasporto passeggeri. Le ricadute dell’Alta Velocità saranno quindi sia infrastrutturali che economiche – ha proseguito la Vicepresidente –. Dai sopralluoghi effettuati abbiamo potuto constatare che i cantieri sono entrati nel vivo e che i lavori continuano e procedono in maniera spedita. Nei prossimi anni la città di Verona sarà interessata da una serie di cantieri che avranno un impatto estremamente significativo sulla città ed il territorio circostante».

Sono circa 25 gli interventi diversi che coinvolgeranno l’area di Verona relativamente all’AV/AC e che consentiranno il raggiungimento di tre obiettivi fondamentali: connettere Brescia-Verona-Vicenza-Padova con una riduzione dei tempi di percorrenza per i viaggiatori, avere un itinerario merci preferenziale che consentirà di passare dalla gomma al ferro, ed infine, conseguentemente, liberare le linee regionali dai treni merci e a lunga percorrenza, aumentando la capacità dei convogli a servizio dei cittadini e dei pendolari.

All’incontro hanno partecipato anche il Presidente della Provincia di Verona Manuel Scalzotto e il sindaco Federico Sboarina.

«Ringrazio la Vicepresidente De Berti per aver voluto organizzare qui in Provincia un incontro per fare il punto sugli investimenti e gli interventi in territorio scaligero. Saranno cantieri importanti e di certo impegnativi ma proietteranno Verona ancora più di quanto lo sia oggi in ambito internazionale con evidenti ricadute positive in particolare in ambito economico e per il lavoro» ha affermato Scalzotto.

«L’incontro di oggi è per la città di Verona molto importante perché l’Alta velocità è un formidabile tassello di sviluppo dei nostri territori – ha detto il sindaco Federico Sboarina-. Ringrazio la vicepresidente Elisa De Berti per averlo organizzato perché questo è il momento ideale per tirare le fila visto che il nodo di Verona è adesso al centro di numerosi cambiamenti infrastrutturali. Penso alla Statale 12 e ai cantieri delle due società autostradali. In questo quadro anche l’Alta velocità conferma la centralità della nostra posizione geografica. Sarà importante per due motivi: sia per limitare il più possibile l’inevitabile disagio dei lavori e arrivare presto al traguardo richiesto da tutti, ma anche perché nel 2026 Verona sarà città olimpica, grazie al prezioso lavoro del presidente Zaia. Avremo la cerimonia di chiusura dei giochi Milano Cortina, e quella di apertura delle Paralimpiadi. Verona è punto di snodo fra tutti i campi di gara e ancora di più il nostro territorio sarà centrale».

«Vista la tipologia di interventi, il cronoprogramma, l’area interessata e le ricadute che i lavori avranno su di essa, ritengo sia doverosa una condivisione dello stato dell’arte: oltre all’Ingegner Macello, desidero quindi ringraziare gli enti locali e le associazioni di categoria, che ci hanno consentito di fare il punto su un progetto che trasformerà non solo il territorio veronese ma l’intero Veneto, inserendolo in un contesto europeo e consentendo alla nostra Regione di essere ancora più competitiva in termini economici ed infrastrutturali», ha concluso la vicepresidente De Berti.

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