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Alta Velocità, partono i lavori a Verona Est. Nottegar: «Opera da fermare»

Il candidato veronese del Movimento 5 Stelle promette, in caso di elezione, di controllare se il progetto rispetta tutta le prescrizione del Cipe. «E visto quanto costa ed i disagi che crea, Verona dovrebbe avere più soldi per le compensazioni»

Da domani, 20 settembre, scatteranno le prime modifiche alla viabilità di Verona per permettere al consorzio Iricav Due di lavorare alla realizzazione della Tav nella zona orientale del capoluogo.

Da domani al 27 dicembre sarà chiuso il sottopasso di Via Porto San Michele, mentre fino al 23 ottobre sarà modificata la viabilità all'incrocio tra Via Unità d’Italia e Via del Capitel. A ottobre, poi, senso unico alternato con semaforo al sottopasso di Via Buri e chiusura di Via Serenelli fino al 12 dicembre. E dal 24 ottobre al 27 luglio 2023, saranno chiuse anche Via del Capitel e due corsie di Via Unità d’Italia. Infine, dal 17 novembre al 31 dicembre, circolazione veicolare alternata in Via Campagnole.
Questi sono i provvedimenti che scatteranno in questa prima fase dei lavori. Con l'inizio dell'anno nuovo, poi, inizierà una seconda fase in cui sarà necessario chiudere del tutto il sottopassaggio di Via Buri.

«Ecco che cominciano i lavori per questa inutile, costosa e devastante opera», ha commentato Daniele Nottegar, candidato veronese del Movimento 5 Stelle e attivista No Tav. Per Nottegar, l'Alta Velocità è un'opera da non realizzare, ma visto che non è stato ancora possibile fermarla e visti i disagi che tutti i cittadini dovranno sopportare per la sua realizzazione «il Comune di Verona poteva chiedere molto di più, non limitandosi al 2% sul costo previsto per il progetto preliminare, che comunque sicuramente lieviterà».
Il candidato 5 Stelle è convinto che le compensazioni di cui Verona potrà giovare sono poca cosa rispetto ai costi complessivi per la Tav. Un'opera che forse si potrebbe ancora bloccare verificando se il progetto rispetta tutte le prescrizioni del Cipe. «Se non fossero rispettate, i Comuni dovrebbero fermare i lavori prima che inizino visto che il rispetto delle prescrizioni è un prerequisito per la realizzazione del progetto - ha spiegato Nottegar - Per ora l'opera costa circa 70 milioni di euro al chilometro, ma i veronesi avranno pochi soldi e tanti disagi. Se dovessi arrivare in Parlamento farei un controllo immediato sul rispetto totale alle prescrizioni del Cipe sul progetto Tav, con blocco dei lavori nel caso non fossero rispettate, ed un controllo continuo delle lievitazioni di costo. Se ce ne dovessero essere e non fossero dovute all'inflazione vuol dire che il progetto è stato fatto male e va rivisto».

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