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Sabato, 20 Aprile 2024
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Alpini in pellegrinaggio di massa sui luoghi della battaglia dell'Ortigara

La sezione veronese dell'ANA prepara l'"invasione" sulla falsariga dello scorso anno quando tutti e duecento i gagliardetti dei gruppi scaligeri hanno sfilato sulla montagna

"Un atto d'amore al quale non possiamo e non vogliamo rinunciare". Il presidente della sezione veronese dell'ANA, Luciano Bertagnoli lo descrive così e promette un'adesione "di massa" delle sue Penne Nere, domenica, sull'Ortigara in occasione del pellegrinaggio nazionale organizzato in collaborazione con le sezioni di Marostica e Asiago. Un grande ritorno sulla falsariga dell'"invasione" dello scorso anno quando tutti e duecento i gagliardetti dei gruppi della sezione scaligera hanno sfilato su quella montagna che padre Giulio Bevilacqua (alpino di Isola della Scala decorato di due medaglie di bronzo al Valor Militare che ha combattuto in quelle trincee nel 1917) ricordò con queste parole: "Cattedrale d'alpini, monumento del sacrificio umano, monte della nostra trasfigurazione".

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"Tutti i nostri gruppi sono pronti a risalire sull'Ortigara e ad abbracciare i nostri ragazzi che sono rimasti là e che ci attendono - prosegue Bertagnoli -. Gli alpini veronesi sono gli eredi di questi morti che hanno donato la propria vita per la Patria e che rappresentano la guida valoriale a cui fare riferimento. I loro valori - e penso all'amor di patria e al senso di dedizione e sacrifico - non si possono affievolire né andar perduti". Sono i numeri a dare la dimensione della tragedia: su quella cima persero la vita qualcosa come 2.865 persone tra militari e ufficiali dell'esercito italiano e 992 dell'esercito austro-ungarico, senza contare i 5.600 dispersi italiani e i 1.515 dello schieramento opposto. Terribile il conteggio dei feriti: 16.734 italiani e 6.321 austriaci. Il tutto in appena 20 giorni di battaglia, tra il 10 e il 29 giugno di cento anni fa. Grazie al lavoro di ricerca del Centro Studi della sezione scaligera sono state censite con precisione molte delle circa 250 vittime veronesi e lo scorso anno, proprio in occasione del pellegrinaggio nazionale, le Penne Nere veronesi hanno deposto dei mucchietti di terra prelevata dai Comuni da cui erano partiti quei ragazzi nel 1917, creando il giardino della memoria a pochi passi dalla chiesetta delle Lozze. "Abbiamo voluto portare una zolla 'di casa' per quelli che non vi sono potuti tornare", aveva spiegato il presidente Bertagnoli.

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Quest'anno sarà ancora occasione per "fare memoria". Sabato pomeriggio, al termine della cerimonia al Sacrario di Asiago, una delegazione della sezione scaligera salirà sulle pendici dell'Ortigara per raggiungere il punto isolato in mezzo al bosco dove è stato eretto un Cippo alla memoria del Battaglione "Val d'Adige", restaurato di recente, e per deporvi una corona. Domenica mattina, poi la "salita" fino alla cima con la sfilata. Alle 10.30 sarà il cappellano sezionale Don Rino Massella a celebrare la messa. A seguire, interventi delle autorità e resa degli onori al Labaro dell'Associazione Nazionale Alpini. Un nuovo "esodo" per le Penne Nere veronesi, impegnate nella sfida di riportare l'Adunata Nazionale a Verona a distanza di trent'anni dall'ultima volta. "Sappiamo di avere gli occhi della commissione nazionale puntati su di noi - conclude Bertagnoli -: la corsa è ufficialmente partita". E in questi giorni sono già stati avviati i tavoli operativi con l'amministrazione comunale, la polizia municipale e le categorie economiche per organizzare il da farsi. "Abbiamo trovato un riscontro eccezionale - spiega il presidente -: tutti si sono espressi in maniera molto positiva per il ritorno di un evento del genere perché gli alpini sono gli alpini. Non solo sono amati dalla popolazione, ma rappresentano parte imprescindibile della storia e della cultura della nostra città".

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